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Luca Cai, il re di lampredotto e trippa: le ricette top dell’Osteria Il Magazzino

di Claudio Mollo

	Luca Cai mentre prepara uno dei suoi famosi panini con il lampredotto (a destra il panino farcito)
Luca Cai mentre prepara uno dei suoi famosi panini con il lampredotto (a destra il panino farcito)

Il locale si trova a Firenze: il cuoco nato nel 1967 ha iniziato come fotostilista, poi i panini in strada e alla fine il sogno realizzato

09 maggio 2024
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FIRENZE. Luca Cai nasce all’Impruneta nel1967 e dopo un breve periodo come fotolitista in una grande azienda fiorentina, diventato allergico alle macchine da stampa e ai chips, approda nella ristorazione e più precisamente diventa un rappresentante e interprete di spicco dei cibi di strada.

L’inizio dell’avventura

Infatti la sua avventura parte come "trippaio on the street", nella sua classica postazione, più o meno mobile, prima al Galluzzo e poi nella famosa piazza del Porcellino, proprio nel cuore del centro storico di Firenze. Intenzionato fermamente di crescere e fare qualcosa di più, sempre però con il cibo di strada, prende la decisione di trasformare il magazzino, la rimessa dove lui teneva l’ape di servizio, in un gettonatissimo ristorante. Così nel 2004 ha inizio l’avventura dell’Osteria Tripperia il Magazzino, in piazza della Passera a qualche passo dal ponte di Santa Trinita, in una piazza, diventata "cult" grazie al nome, sul quale si giocano tante considerazioni e ammiccamenti della toscanità più schietta. Una piccola piazza affollatissima, da turisti e fiorentini, nella quale, l’Osteria, trova una sua più che valida collocazione in compagnia di una storica e nota gelateria, che, soprattutto nella buona stagione, rafforza l’incredibile e incessante movimento di anime in cerca di cibi di pregio e tanti sapori toscani.  

La svolta

Ed ecco che, tolto il lampredotto dalla strada senza per questo far perdere a questo famoso alimento, veracità e tradizione, nel nuovo locale, Luca inizia a far prendere a tutto il "quinto quarto" dell’animale, nuove dimensioni e interpretazioni che da molti anni ormai, compongono un menù vario che paradossalmente si traduce in piatti finali leggeri e ricercati, lontano dallo stereotipo che a molti può venire in mente, di una cucina grassa e pesante fatta con ingredienti di questa fatta. E così, oltre ai classici: trippa alla fiorentina e il famoso panino con il lampredotto, prendono vita altre proposte, come: il "cartoccio del trippaio", con lampredotto trippa e verdure, tutto fritto ad arte, il "lampredotto inzimino e peposo", o il "sushi di lampredotto", per le paste la "chitarra del trippaio" o i "ravioli di lampredotto con cipolla di tropea" e ancora, le "polpette di lampredotto", ma non mancano altre proposte toscane, come la bistecca, la lingua, la tagliata di manzo fritta e acciugata, ed altre squisitezze.

Il locale

Luca racconta che all’inizio la proposta si basava solo su piatti semplici, mentre oggi, grazie alle tante esperienze fatte in Italia e all’estero, con l’utilizzo di queste materie prime, povere e genuinamente tradizionali, riesce a stupire continuamente dal cliente più tranquillo all’esperto gourmet. Un locale dove fiorentini e turisti fanno spesso la fila per assaggiare, queste particolari creazioni, abbinando a queste pietanze un’ottima selezione di etichette, prevalentemente rossi della Toscana ma non solo. Il locale si presenta con arredi classici in legno, arricchiti da bottiglie di vino e altri oggetti vintage, locandine, complementi d’arredo e punti luce misurati, da tipica osteria, che rendono molto caldo e intimo l’ambiente interno nel periodo invernale, mentre la buona stagione offre la possibilità di mangiare fuori in un piccolo spazio attrezzato, godendo della bella convivialità tipica delle piccole piazze fiorentine. A condividere questa avventura con lui, inizia nel 2007 Alessandro Caldini, esperto del settore enologico, che, oltre ad essere perfettamente interscambiabile con il ruolo di Luca nella gestione generale, cura con attenzione le selezioni dei vini da proporre poi in carta. Un incontro fruttuoso che è servito a completare un’accoppiata vincente, titolare oggi di uno dei locali più gettonati di Firenze.

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