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Morte di Mattia Giani, l’amarezza del padre Sandro: «Dal Lanciotto neppure una parola»


	Mattia Giani e l'impianto di Campi Bisenzio
Mattia Giani e l'impianto di Campi Bisenzio

Dalla società di Campi Bisenzio: «Samo ancora in silenzio stampa»

19 aprile 2024
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FIRENZE. Quattrocento euro di multa al Lanciotto Campi, la società che domenica scorsa, in occasione della partita di Eccellenza contro il Castelfiorentino, sospesa dopo il malore occorso a Mattia Giani, avrebbe dovuto garantire la presenza di un’ambulanza a bordocampo o di un medico. È quanto ha stabilito il giudice sportivo territoriale del Comitato regionale della Toscana, Cleto Zanelli, riunito insieme al collegio di sostituti, assistito da un rappresentante dell’Aia, e riportato nel Comunicato ufficiale numero 74 pubblicato ieri (giovedì 18).

L’amarezza del padre

Quattrocento euro da una parte e una vita stroncata sul più bello dall’altra: ecco le due facce della stessa medaglia. Nel mezzo, continua il silenzio della società campigiana. Non hanno chiamato la famiglia di Mattia, composta e devastata dal dolore. «Sicuramente è una cosa che mi avrebbe fatto piacere - ha detto il babbo del calciatore, Sandro Giani -: una parola la potevano anche dire, ma in fondo non è che mi interessi più di tanto». Non ha aggiunto niente altro, annichilito da un dolore inspiegabile e ancora in attesa di troppe risposte.

Il Lanciotto in silenzio stampa

E anche ieri, il Lanciotto non ha ritenuto di dover dire niente: «Siamo ancora in silenzio stampa - ci hanno ripetuto -, eventuali dichiarazioni, se ci chiameranno, le rilasceremo alla magistratura». Il giudice ha sintetizzato in poche parole il provvedimento: «In base alle risultanze è stata deliberata un’ammenda di 400 euro per mancanza di ambulanza e/o medico: sanzione commisurata al servizio omesso, tenuto conto del fatto occorso».

La multa da 400 euro

Da regolamento, ogni volta che il direttore di gara annota a referto l’assenza di mezzo di soccorso e di personale identificato come medico, viene inflitta una sanzione pecuniaria di 70 euro nel caso di prima violazione, che aumenta a 100 di fronte ad una eventuale recidiva. Sì, è vero la multa è stata quasi sestuplicata, ma nello stesso bollettino emerge come il lancio di un fumogeno sul campo (con breve interruzione del gioco), in società plurirecidiva (Ponsacco 1920) è stata sanzionata con un’ammenda di 1100 euro. Quasi tre volte di più rispetto a quanto stabilito in via eccezionale per l’assenza di un’ambulanza. Ecco perché serve una rivoluzione culturale, capace di far cambiare lo statuto federale e di garantire l’obbligo al direttore di gara che rileva la mancanza di medico o mezzo di soccorso di non dare il fischio d’inizio.

Nello stesso referto, si fa riferimento pure alla versione spiegata dal direttore di gara con una nota integrativa. «Mattia Giani si è accasciato a terra per un malore. È stato soccorso dal massaggiatore ospite e da un medico presente in tribuna che sono intervenuti con massaggio cardiaco e l’uso del defibrillatore presente negli spogliatoi. La prima ambulanza è sopraggiunta dopo 17 minuti ed è stata coadiuvata da altri volontari giunti dopo pochi minuti con un altro mezzo. Alla luce dello scoramento, non vi erano più le condizioni per il proseguimento dell’incontro, sospeso».

Il giudice ha anche aggiunto: «Giova sottolineare come il rispetto del grave evento anche da parte della società Lanciotto e dei componenti la terna arbitrale sia sintomo di osservanza dei valori della solidarietà e della correttezza sportiva». La partita sarà recuperata il 24 aprile, a partire dal 14’ minuto, mentre domenica il girone A del campionato d’Eccellenza è stato fermato per lutto, col turno slittato di una settimana. Di fatto, quella del 24 col Lanciotto, per il Castelfiorentino sarà la prima partita giocata dopo la scomparsa di Mattia, quando la ferita sul cuore, inevitabilmente, sanguinerà ancora. Troppo. 

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