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Il gesto

Gianluca Mancini e la dedica a Mattia Giani in Roma-Milan: le radici di un rapporto speciale prima della tragedia improvvisa


	A sinistra Mattia Giani a destra Gianluca Mancini
A sinistra Mattia Giani a destra Gianluca Mancini

Il capitano giallorosso nato e cresciuto in provincia di Pisa ha dedicato la rete segnata ai rossoneri in Europa League al 26enne calciatore del Castelfiorentino morto dopo un malore in campo

18 aprile 2024
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«Ciao Mattia, per sempre con noi». È la scritta sulla maglietta che il capitano della Roma, Gianluca Mancini, nato e cresciuto a Montopoli Valdarno, in provincia di Pisa, ha esibito nella serata di giovedì 18 aprile, dopo il gol segnato al Milan nel momentaneo 1-0 nella sfida di ritorno dei quarti di finale di Europa League allo stadio Olimpico. 

La dedica

Il messaggio è un omaggio a Mattia Giani, 26enne di Ponte a Egola, in provincia di Pisa, morto dopo un malore accusato durante la partita tra il suo Castelfiorentino e il Lanciotto Campi Bisenzio, domenica 14 aprile, valida per il girone A del campionato di Eccellenza. Sulla tragedia è stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Firenze per capire la dinamica dei soccorsi al giovane calciatore. Al campo sportivo della formazione di Campi Bisenzio, infatti, stando a quanto emerso, non ci sarebbero stati né il defibrillatore né un medico presente al momento del malore accusato dall’attaccante che in passato ha vestito, tra le altre, le maglie di Grosseto, Ponsacco e Real Forte dei Marmi Querceta. 

Il legame tra Mancini e Mattia

La sorella di Gianluca Mancini, Arianna, è la fidanzata del fratello di Mattia, Elia. La disperazione, fin dai momenti immediatamente successivi alla morte di Mattia Giani, ha toccato anche il capitano della Roma. Il proprio dolore lo ha affidato ai social. Ha rilanciato la notizia della scomparsa del calciatore aggiungendo due sole parole, «Ciao Matti» con un cuore rosa accanto, poi ha pubblicato una sua foto con lui e Sofia, la compagna di Mattia. A parlare, rompendo il silenzio, è stata la moglie di Gianluca, Elisa. «Ogni pensiero va a te, caro Mattia - ha scritto in un messaggio poi condiviso dal marito Gianluca, originario di Montopoli, più o meno cinque chilometri più in là rispetto a dove viveva Giani -. A te, dolce fratellino del nostro amato zio Elia. Caro zio Eli, siamo distrutti e non ci sono parole, ma ci stringeremo e nella difficoltà ti aiuteremo a rialzarti anche noi e le tue nipotine. Riposa in pace Mattia, che la terra ti sia lieve». Poche parole, semplici che in qualche modo hanno permesso di condividere il dolore, nel tentativo di renderlo meno acuto. Gianluca si è limitato a rilanciare una fotografia, uno scatto estivo, al mare, in uno dei tanti momenti di felicità condivisa.

Al centro c’è lui, il calciatore professionista, e ai suoi fianchi da una parte Mattia e dall’altra Sofia, la sua fidanzata. Una istantanea di normalità che all’improvviso si è spezzata, senza più possibilità di tornare indietro. Mentre N’Dika – giocatore della Roma che ha accusato un malore nella stessa domenica della morte di Mattia Giani, durante il match in casa dell’Udinese –  si sottoponeva ad accurati accertamenti per cui i medici hanno optato per le dimissioni dall’ospedale di Udine(minimo pneumotorace la diagnosi), il destino si è rivelato maledettamente più severo con Mattia. Gianluca Mancini, vicecapitano della Roma queste ore non le dimenticherà mai: dalla visita con il resto della squadra al compagno nella struttura sanitaria in cui era stato trasferito d’urgenza, fino alla decisione collettiva di ripartire non appena avute rassicurazioni sulle condizioni del compagno.

Nel mezzo, però, ha vissuto un dramma personale, con le notizie poco rassicuranti che arrivavano dal nosocomio fiorentino di Careggi, dove era stato ricoverato in gravi condizioni il cognato fin dal pomeriggio di domenica 14 aprile. Tutti, familiari e amici, hanno pregato fino all’ultimo, fin quando sono stati i medici a spegnere l’ultima, flebile speranza, nella giornata di lunedì 15 aprile. È stato subito dopo che Gianluca, protetto dall’affetto dei propri cari, ha raccontato il proprio dolore attraverso i canali social, quasi come a tendergli una carezza ancora, verso l’infinito. Saranno (anche) le sue figlia, adesso, a consolare Elia, il fratello di Mattia, a farsi medicina d’amore, per non dimenticare niente, ogni istante vissuto insieme, magari parlando di pallone o anche rincorrendolo, perché in fondo era il comune denominatore di tutti. E ora anche la dedica dopo il gol al Milan: il primo di Gianluca Mancini che non è stato festeggiato da Mattia Giani. 

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