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Maturità 2024: cos'è il "Capolavoro", la nuova prova obbligatoria per tutti gli studenti, ecco la spiegazione della prof

di Federica Scintu
Nel riquadro la prof Sandra Bacci
Nel riquadro la prof Sandra Bacci

Ogni studente dal 3° al 5° anno superiore dovrà produrre l’elaborato che dovrà essere caricato su una piattaforma: tutte le informazioni utili per non farsi trovare impreparati

17 aprile 2024
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Forse è anche la parola a creare un po’ di ansia da prestazione: “Capolavoro”. Se poi si chiede di realizzarne uno agli studenti per la maturità è comprensibile che l’agitazione cresca. Fatto sta che all’esame di Stato 2023/2024 il “capolavoro” farà il suo debutto e sarà oggetto del colloquio orale. Una novità prevista – in via sperimentale – dal ministero dell’Istruzione e del Merito che del capolavoro dà questa definizione: «Una propria opera, individuata autonomamente, particolarmente significativa per rappresentare i progressi che lo studente ha compiuto e le competenze che ha raggiunto durante il proprio percorso scolastico». Il tutto sotto forma di “elaborato digitale” che deve essere caricato sull’E-Portfolio – altra novità di quest’anno – ovvero un “contenitore” che tiene insieme il percorso scolastico e le esperienze formative degli studenti. Ma la confusione fra i ragazzi e le ragazze è ancora tanta, l’esame di maturità si avvicina e il capolavoro deve essere caricato nella piattaforma indicativamente entro il mese di maggio (ogni scuola ha previsto una data). Ma cos’è esattamente questo nuovo elaborato? Sandra Bacci, professoressa di Matematica all’istituto Civitali di Lucca e docente orientatore, non nasconde che a essere confusi non sono solo gli studenti «ma anche alcuni docenti» e prova a spiegare meglio in consiste questo lavoro che mira a esaltare “l’eccellenza”.

Che cosa è il capolavoro?
«Il “capolavoro” di uno studente è un prodotto personale che riflette i progressi e le competenze acquisiti durante il percorso scolastico. Questo capolavoro può assumere diverse forme: un progetto extra-scolastico, un’esperienza di volontariato, un’attività sportiva, un workshop, una gita scolastica o un laboratorio. Ma possono rientrare nella definizione di capolavoro anche progetti personali, come poesie, canzoni o il far parte di un gruppo musicale. L’importante è che il capolavoro metta in luce le capacità e le competenze dello studente, non solo all’interno della scuola, ma anche al di fuori. Può essere presentato in vari formati, come un video, una presentazione o un elaborato scritto. Tuttavia, ciò che lo rende veramente speciale è la rielaborazione dell’esperienza vissuta, con un focus sulle competenze sviluppate. In altre parole, il capolavoro deve aggiungere valore e differenziare lo studente dagli altri».

Cosa non rientra invece nella definizione di capolavoro?
«I “capolavori” non includono tesine, riassunti, relazioni o semplici narrazioni di lavori svolti in classe. Non basta ad esempio raccontare un’esperienza Erasmus o un progetto di educazione civica. Ciò che conta è la rielaborazione dell’esperienza stessa. In altre parole, il valore del capolavoro risiede nella capacità di riflettere e approfondire l’esperienza vissuta, mettendo in luce le competenze e le conoscenze acquisite».

Il capolavoro è obbligatorio?
«Sì, per tutti gli studenti del triennio (dalla terza alla quinta). Almeno uno, per anno scolastico, va inserito per forza. Va caricato sulla Piattaforma Unica, all’interno dell’E-Portfolio».

Cos’è l’E-Portfolio e come funziona?
«L’E-Portfolio rappresenta un documento digitale che traccia l’intera carriera scolastica di uno studente. Questo strumento viene aggiornato annualmente dalle scuole e, a partire dalle superiori, anche dagli stessi studenti. Gli alunni sono tenuti a inserire informazioni extra-curriculari, certificazioni e qualsiasi altra esperienza degna di nota in termini di sviluppo delle loro competenze. In pratica, l’E-Portfolio è un archivio digitale che documenta il percorso formativo dello studente, evidenziando le tappe significative e le abilità acquisite. È un modo per dimostrare la propria crescita e differenziarsi attraverso esperienze che vanno oltre il semplice ambito scolastico».

Come faccio a caricare il capolavoro? C’è una figura specifica di supporto agli studenti?
«Sì, c’è il tutor orientatore che aiuta gli studenti anche a scegliere cosa caricare e a individuare le competenze. È importante sottolineare che la scelta definitiva è dello studente che deve sentirsi libero di caricare nella piattaforma ciò che già lo rappresenta».

Quanto incide il capolavoro per gli studenti delle quinte?
«È particolarmente significativo e potrebbe avere un ruolo importante durante l’orale, in quanto le commissioni potrebbero partire proprio dai capolavori per scegliere il materiale di spunto e ritagliare un colloquio su misura. In qualche modo il capolavoro va a sostituire la vecchia tesina, con un taglio diverso però. Più creatività e più attenzione alle competenze acquisite».

Entro quando deve essere pronto?
«Per le quinte, sarebbe opportuno caricarlo entro il 15 maggio. Per le altre classi la consegna deve avvenire entro la fine dell’anno».



 

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