Il Tirreno

Toscana

La tragedia in campo

Morte di Mattia Giani, l’allenatore del Castelfiorentino: «Trasmetteva entusiasmo a tutti, ora tocca a noi cancellare la paura nei compagni»


	Il campo del Lanciotto in cui è avvenuta la tragedia, in alto Mattia Giani, in basso il mister Nico Scardigli
Il campo del Lanciotto in cui è avvenuta la tragedia, in alto Mattia Giani, in basso il mister Nico Scardigli

Il ricordo commosso del mister Nico Scardigli: «Fra noi c’era un’empatia estrema. I ragazzi sono distrutti: quando torneremo a Campi Bisenzio per ultimare la partita sospesa, sarà un contraccolpo grandissimo»

16 aprile 2024
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CAMPI BISENZIO. «Un ragazzo di una solarità unica con entusiasmo alla massima potenza». Così Nico Scardigli, allenatore di Mattia Giani, ricorda il calciatore del Castelfiorentino morto a 26 anni dopo aver accusato un malore in campo durante la partita col Lanciotto a Campi Bisenzio. Un ricordo commosso del mister che ai microfoni di Radio1 Sport ha raccontato la tragedia di domenica scorsa cominciando dal ritratto di Mattia: «Trasmetteva entusiasmo a chi gli stava vicino – dice Scardigli – Lo avevo già allenato al Tuttocuoio, fra noi c'era una empatia estrema, non ci sono parole per descrivere la qualità morale e umana di Mattia che comunque era anche un giocatore in grado di far divertire in campo».

Campi sicuri?

«Lui – dice in riferimento al padre di Mattia –  era al campo ed è legittimato a dire ciò che ha visto e che ritiene giusto - ha proseguito Scardigli - L'aspetto della salvaguardia di ogni atleta di qualsiasi sport va potenziato dalle Federazioni e anche dalle società, però può accadere che nella fatalità le predisposizioni possano non bastare. Nel calcio dilettantistico ci sono ogni fine settimana una infinità di partite, pensare che accanto a ogni terreno di gioco ci siano gli strumenti sanitari al gran completo è difficile, però si può e si deve migliorare questo aspetto».

I compagni distrutti

Qual è l'atmosfera nello spogliatoio dopo la tragedia lo descrive ancora il tecnico del Castelfiorentino: «In questo momento i ragazzi sono distrutti. Ci ritroveremo, ci chiuderemo nello spogliatoio, domenica non si gioca grazie alla sensibilità della Federazione. Io e lo staff abbiamo un'età diversa dai ragazzi, dobbiamo fare capire ai compagni di Mattia che il miglior modo di ricordarlo è tornare a fare al meglio quello che lui amava. In questo momento non possiamo continuare con l'entusiasmo di sempre, ma nelle prossime partite daremo il meglio. Certo, quando torneremo a Campi Bisenzio per ultimare la partita sospesa, sarà un contraccolpo grandissimo».

«Se c'è paura tra i compagni di squadra di Mattia ora? La paura può affiorare, far capolino, in noi dello staff e soprattutto nei ragazzi, nei compagni. Ma magari proprio i giovani hanno la capacità di metabolizzare più rapidamente questa tragedia. Sta a noi cancellare la paura nei compagni di Mattia, toccare le corde giuste per dargli la tranquillità di completare questa stagione», ha concluso Scardigli.

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