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Quando gli interessi sui finanziamenti diventano insostenibili

di Giulia Orsatti (avvocata)
Quando gli interessi sui finanziamenti diventano insostenibili

Lo strumento della legge “Antiusura”: i consigli dell'avvocato

15 aprile 2024
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Dall'età di 67 anni percepisco una pensione di 600 euro, dopo poco ho stipulato tre finanziamenti con Compass per un totale di 13.000 euro. All'inizio del primo prestito pagavo una rata mensile di circa 110 euro, nel secondo prestito una rata mensile di circa 220 euro, al terzo e ultimo ne sto pagando 336. In questo momento mi rimangono circa 260 euro mensili, gli interessi che pago su questi prestiti sono eccessivi e mi lasciano sulla soglia dell'accattonaggio. A questo punto sono a chiedervi: c'è una qualche legge che può fare rivedere questi eccessivi interessi?
(Lelio, provincia di Lucca)


In genere, chi necessita di liquidità può ottenerla in tempi celeri attraverso la stipulazione di uno o più contratti di finanziamento con un istituto di credito, sia esso una banca o una società finanziaria, fornendo da parte sua alcune garanzie.

L’istituto di credito esercente, infatti, per scongiurare la possibile insolvenza del soggetto finanziato, sin dal momento della richiesta di una somma di denaro in prestito, a sua volta, chiede una garanzia che tenga conto della specifica situazione reddituale del proprio debitore.

Ottenuta la garanzia richiesta, la finanziaria concederà al richiedente la somma individuata nel contratto sottoscritto e pretenderà da quest’ultimo la corresponsione di pagamenti rateali predeterminati, solitamente da eseguirsi con cadenza mensile.

Gli istituti finanziari, tuttavia, al momento della concessione del finanziamento devono anche valutare il merito creditizio dei consumatori ed evitare di aggravare situazioni debitorie già compromesse.

Ciò premesso, il lettore de Il Tirreno sembra lamentare una sopravvenuta impossibilità a far fronte ai pagamenti per i quali si è obbligato.

Una simile circostanza può essere il campanello di allarme di una più generale situazione di sovraindebitamento ovvero di un perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, che determina la rilevante difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, ovvero la definitiva incapacità di adempierle regolarmente.

In questi casi, la legge consente di intraprendere un percorso giudiziale che ha come fine quello di permettere al consumatore di affrontare la propria situazione debitoria e risolverla mediante l’ausilio e l’intervento di un organismo di composizione della crisi.

Un altro strumento poco conosciuto ma utile per la soluzione delle medesime situazioni è la legge 07/03/1996, n. 108, cosiddetta “Antiusura”. La norma in parola non prevede l’accesso ad una procedura giudiziale ma consente l’accesso ad un percorso all’esito del quale il consumatore può ottenere un finanziamento da banche convenzionate, garantito da parte della Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura, che potrebbe essere utilizzato per estinguere anticipatamente finanziamenti con tassi di interesse particolarmente elevati.

Detta fondazione, oltre a supportare soggetti in difficoltà che non riescono ad ottenere un credito bancario ordinario, fornisce assistenza e consulenza nel campo economico-finanziario che possono concretizzarsi nella riorganizzazione dei bilanci familiari, nella rinegoziazione con le banche di prestiti e mutui e nel concordare con i creditori la sistemazione a saldo e stralcio delle posizioni debitorie.

Servizio sportello legale: Il Tirreno si avvale della competente e qualificata collaborazione dello studio legale Depresbìteris-Scura. I professionisti di questo studio rispondono settimanalmente ai quesiti che arriveranno a sportellolegale@iltirreno.it.

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