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Cani nel condominio: i rumori, le aggressioni e l’igiene, «Vi spiego quando si può ricorrere alle vie legali»

di Martina Trivigno
Cani nel condominio: i rumori, le aggressioni e l’igiene, «Vi spiego quando si può ricorrere alle vie legali»

Intervista a Silvia Burchielli, presidente degli amministratori: «La normativa parla chiaro»

14 marzo 2024
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«Non c’è alcun regolamento che possa vietare di tenere gli animali in condominio perché sono affiliati a familiari: possono salire anche in ascensore». Silvia Burchielli, presidente dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari (Anaci) della Toscana, spiega che prima di tutto, tra condòmini, è fondamentale il buon senso, ma la legge, di fatto, non mette paletti così definiti.

Partiamo proprio dalla legge: cosa sostiene sul fronte degli animali domestici?
«Il nuovo articolo 1.138 del Codice civile dispone che il regolamento non può vietare il possesso o la semplice detenzione di animali domestici in casa o comunque all’interno del condominio».

In nessun caso può essere contenuto un divieto quindi?
«Soltanto se esplicitato in un regolamento contrattuale, redatto dall’originario costruttore del condominio e che vincola di fatto tutti i condòmini e anche i successivi acquirenti».
 

Come mai?
«Perché questo regolamento, essendo accettato da tutti, può contenere limitazioni ai diritti di ognuno sulle parti di proprietà comune. Tuttavia va detto che ci sono numerose sentenze secondo cui neppure un regolamento di tipo contrattuale può vietare la presenza di animali in condominio».

Può succedere, però, che gli animali siano motivo di discussione in un condominio: come ci si comporta in questi casi?
«È evidente che tenere animali in condominio non significa non tenere in considerazione gli altri condòmini, soprattutto per quanto riguarda le parti comuni dello stabile condominiale. Ma sia chiaro: non può essere l’amministratore a risolvere i problemi, ad esempio in caso di disagio».

Si spieghi meglio.
«Se resta la porta di casa aperta, il cane esce e aggredisce un condòmino, questo deve rivolgersi alle autorità competenti. È il danneggiato che deve fare denuncia. Lo stesso vale per il mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie».

Può capitare, però, che il cane o il gatto facciano i loro bisogni nel vano scale: come ci si comporta in questo caso?
«Ecco, l’amministratore si può prodigare e farlo presente al condòmino: “Faccia pulire e paghi lei le spese per le pulizie”. Ma rientra sempre in un ambito ristretto».

E se il cane abbaia a tal punto da disturbare i condòmini?
«I rumori provocati dall’abbaiare di un cane devono avere una diffusione tale da disturbare un numero indeterminato di persone: se invece a infastidirsi è un solo condòmino non c’è né reato e né illecito civile».

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