Connessi o intrappolati? Vantaggi e insidie di Internet
L’85% dei giovani italiani passa da 3 a 6 ore al giorno allo smartphone. I social abbattono confini e distanze, ma possono creare ansia
L’utilizzo di Internet, ma più in generale dei telefoni cellulari, da parte dei ragazzi è sicuramente una grandissima risorsa per la loro istruzione, cultura e apertura mentale. Sui social media ci si interfaccia continuamente con culture, lingue e persone diverse e questo favorisce una visione più ampia del mondo.
Internet fornisce tante risorse utili che, se sfruttate nel modo corretto, possono favorire lo sviluppo di un pensiero critico.
Il grande problema è la dipendenza che Internet crea.
Una vera dipendenza
In Italia l’85% degli adolescenti usa dalle 3 alle 6 ore al giorno lo smartphone e questo causa numerosi aspetti negativi nella vita dei giovani.
La “dipendenza tecnologica” provoca sbalzi di umore, ansia, depressione e perdita di controllo.
L’utilizzo eccessivo del cellulare limita lo sviluppo di creatività e fantasia rendendo gli adolescenti apatici e tristi, con poca voglia di fare e poca motivazione.
Deconcentrati e violenti
Inoltre alimenta la deconcentrazione, la disattenzione e la propensione a comportamenti aggressivi, portandoli a avere un rendimento scolastico basso e in generale uno stile di vita sbagliato.
Troppe ore trascorse davanti a uno schermo possono anche causare danni fisici, portando a sovrappeso, sedentarietà, danni alla vista (a causa delle luci blu emesse dagli schermi) e all’udito per il volume eccessivo.
Oltre a questi rischi, inoltre, i ragazzi potrebbero accedere a contenuti inappropriati, violenti o pericolosi, entrare in contatto con persone con cattive intenzioni.
L’autostima va giù
Internet e, più in particolare, i social, influenzano molto l’autostima degli adolescenti che si trovano a doversi comparare a ideali e standard di bellezza molto alti e poco realistici. Questo aspetto spesso li spinge a isolarsi ancora di più quindi pur avendo degli aspetti positivi, come potersi connettere con le persone in qualsiasi momento e luogo, i social ne hanno molti altri negativi.
I teenager più timidi trovano nel telefono un rifugio e si chiudono ancora di più in loro stessi isolandosi dai loro coetanei o nei casi più gravi isolandosi dal mondo che li circonda, fino a passare oltre 12 ore al giorno su Internet chiusi nella loro camere.
Bambini nella Rete
Per quanto riguarda invece i bambini, secondo una ricerca compiuta dal Centro per la Salute del Bambino Onlus, anche la diffusione dei dispositivi digitali – i device – tra i più piccoli ormai capillare.
Il 38% dei bambini di due anni gioca e guarda video su dispositivo mobile, il 63% dei bambini sotto gli otto anni utilizza quotidianamente smartphone e tablet dei genitori, il 44% dei bambini tra 5 e 13 anni naviga abitualmente in Rete.
La tecnologia è così diffusa e naturale per i bambini, che i genitori spesso non sanno come gestirla e reagiscono sottovalutando il problema o vietando di utilizzare Internet.
Conoscere per tutelarsi
Essere consapevoli dei rischi, come delle opportunità, è essenziale per scegliere protezioni adeguate.
L’educazione e l’utilizzo di sistemi per filtrare i contenuti efficaci, non pericolosi e aggiornati sono i principali modi per difendere la nuova generazione dai pericoli di internet.
Più sport e aria aperta
Il limite all’utilizzo dei dispositivi tecnologici può essere imposto promuovendo attività all’aperto, incrementando la cultura dello sport e dei libri, per far sì che i ragazzi siano motivati, pieni di energia, felici e creativi.
Web, amico mio
L’impiego di Internet però ha anche aspetti positivi, come in parte presentato precedentemente: i social network permettono di ampliare i confini delle proprie conoscenze, sviluppando connessioni con coetanei e con persone con stessi interessi.
Le piattaforme online aiutano i giovani ad aumentare la consapevolezza di particolari cause a cui sono interessati per avere un impatto nel mondo reale, come cause per la salvaguardia di specie in via di estinzione, donazioni per Paesi poveri.
*Studentesse di 17 anni del liceo di Scienze applicate Majorana di Capannori (Lucca)