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Calcio e giovani, cari genitori non fate risse: «Godetevi la partita»

di Pietro Faggioni
Calcio e giovani, cari genitori non fate risse: «Godetevi la partita»

La riflessione di uno studente del liceo classico Repetti di Carrara dopo il parapiglia scoppiato durante un torneo in un oratorio bergamasco

06 febbraio 2023
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Può una partita di calcio tra ragazzi di un torneo in un oratorio bergamasco trasformarsi in una rissa sfrenata? Purtroppo la risposta è sì. È una domenica invernale all’oratorio San Giovanni Bosco di Nese, nella bergamasca, quando Alzanese e Tritium Calcio si stanno affrontando in una gara del Trofeo Cassera e la partita sta svolgendo al termine. Siamo al 50° minuto del secondo tempo e da un fallo, molto probabilmente “di frustrazione”, si scatena il parapiglia generale, ripreso da una persona sugli spalti con il telefonino e, come accade sempre in queste situazioni, diventato virale in poco tempo sui social.

All’inizio l’arbitro lascia che gli animi si plachino da soli, visto che di solito questi episodi durano pochi istanti, e invece la situazione degenera tanto che alcuni genitori presenti sugli spalti decidono di scavalcare la recinzione, che separa la tribuna dal terreno di gioco, unendosi al marasma generale. Pensare che sono proprio quei padri, che hanno coltivato questa passione nei nostri cuori, che ci hanno portato la prima volta al campetto e poi allo stadio, che hanno litigato con la mamma la sera per l’orario in cui andare a letto quando stavamo soffrendo per una partita concitata e anzi si sono uniti a noi davanti alla tv a tifare, che ci hanno regalato le scarpette del nostro giocatore preferito al compleanno o il pallone sotto l’albero a Natale. Oggi invece insultano i nostri avversari, litigano con altri genitori e arrivano addirittura a invadere un campo per unirsi a una rissa. Insomma non proprio un “modello” da seguire. Eppure non è un caso unico e circoscritto.

Nella nostra zona è avvenuto nel 2017 nella partita Pietrasanta-Atletico Carrara. Episodi del genere sono in preoccupante aumento. Quindi io come dovrei comportarmi in futuro con mio figlio? Dovrei farlo appassionare a questo sport o dovrei tirare calci e pugni ai suoi coetanei? Di sicuro sarò sugli spalti, ma per esultare a ogni suo goal. E, da giovane calciatore dilettante, a voi genitori dico: «Godetevi la partita, che al resto ci pensiamo noi».

Liceo classico Repetti di Carrara
 

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