Il Tirreno

Toscana

Scuola2030
La testimonianza

Incinta a 16 anni, dal silenzio alla paura: vi racconto perché ho deciso di abortire


	L’attrice Ellen Page, protagonista del film Juno diretto da Jason Reitman che racconta la storia di una studentessa che resta incinta
L’attrice Ellen Page, protagonista del film Juno diretto da Jason Reitman che racconta la storia di una studentessa che resta incinta

L’articolo scritto da una studentessa nell’ambito del progetto del Tirreno “Scuola 2030”: «I miei genitori mi hanno accompagnata in tutto il percorso tenendomi la mano più stretta che mai»

05 dicembre 2022
2 MINUTI DI LETTURA





È stato un momento buio, difficile. Ho avuto paura, paura di perdere la stima dei miei famigliari, paura di affrontare la cosa in maniera sbagliata, paura di raccontare a tutti che, sì, ero incinta. Incinta a 16 anni. Il 16 febbraio ho avuto questa notizia che doveva essere la notizia più bella che mai mi potesse capitare, ma purtroppo così non è stato. Appena scoperto mi sono commossa, ma non riuscivo a distinguere se era felicità, dispiacere, non sapevo davvero come affrontarlo. Probabilmente non mi rendevo conto della gravità della situazione.

Mi ci sono voluti giorni per realizzare che avevo una piccola anima dentro di me e mi ci sono voluti giorni per capire che decisione dovessi prendere. Non nego che sono stata molto combattuta. Lo desideravo davvero ma sapevo che non gli avrei dato ciò che avrei voluto dargli davvero. Così, insieme al mio ragazzo, ho deciso di abortire. Per due settimane sono rimasta in silenzio con i miei famigliari. Non trovavo le parole giuste per dirlo, avevo paura di ferirli.

A un certo punto non sono più riuscita a nasconderlo ed è stata mia madre a dirmi: «Sei incinta?». Ecco, in quel preciso momento non sono più riuscita a restare in piedi, tutte le mie forze sono svanite in un attimo. Nonostante la delusione di averglielo nascosto per due settimane, i miei genitori, con occhi carichi di dispiacere, mi hanno accompagnata in tutto il percorso tenendomi la mano più stretta che mai. Non è stato semplice come si può pensare; è una procedura lunga e dura da affrontare. Bisogna incontrare degli psicologi che si assicurano che tu abbia preso la decisione con consapevolezza e maturità. Dopo gli incontri mi hanno somministrato due pillole in due giorni diversi. La seconda ha causato un dolore inspiegabile che non auguro a nessuno.

Sono stati giorni duri pieni di lacrime e silenzi. Una volta ripresa dal dolore fisico ho dovuto combattere con un dolore morale e ancora oggi, a quasi un anno, non ne sono uscita. È un dolore che mi tormenta. Quest’esperienza mi ha insegnato davvero tanto. Il segnale che voglio lasciare è di stare attenti e di pensare sempre alle conseguenze, perché indietro, poi, non si può più tornare.

*L’autrice è una studentessa di 16 anni del progetto Scuola2030

Primo piano
La protesta

Salta il rinnovo del contratto, supermercati in sciopero la vigilia di Pasqua: i marchi coinvolti

di Martina Trivigno
Sportello legale