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Nel centrosinistra

Il sindaco che batté i dem: «Tutti dentro, anche il M5S»

Luca Gasperoni

	Lorenzo Falchi
Lorenzo Falchi

Lorenzo Falchi (Sinistra Italiana): correre divisi sarebbe folle

06 agosto 2022
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SESTO FIORENTINO. Ha sconfitto il Pd correndo da solo nel 2016, poi ha incassato il sostegno dei dem e ha conquistato il secondo mandato con percentuali bulgare. Il tutto senza mai smettere di fare opposizione all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, in contrasto con Pd e Iv. Lorenzo Falchi, sindaco di Sesto Fiorentino ed esponente di spicco di Sinistra Italiana in Toscana, sa bene quanto sia difficile trovare un’intesa con il centrosinistra, ma in ottica elettorale non ha dubbi: «Serve un fronte il più largo possibile, anche con il M5S dentro». Tutti tranne Italia Viva che «ci ridurrebbe i consensi». E sulla possibilità di una sua candidatura alle elezioni di settembre, chiude la porta: «Ho preso un impegno con i cittadini».

Sindaco Falchi, Europa Verde si è alleata con il Pd. Si augura che anche Si faccia lo stesso?

«Credo sia una scelta folle correre divisi, spero che ci possa essere un rinsavimento collettivo. E credo ci sia spazio anche per il M5s in questa operazione. Se vogliamo competere con la destra abbiamo bisogno di un fronte il più largo possibile e di una intesa esclusivamente elettorale. L’accordo può essere solo tecnico e non programmatico perché le nostre idee e proposte non sono quelle del Pd, a maggior ragione quelle di Calenda».

La presenza di Azione nell’alleanza è incompatibile con voi o è superabile?

«Si può superare, ma ci deve essere un riconoscimento delle diversità all’interno della coalizione: così come Azione e Pd esprimono le loro posizioni anche noi dobbiamo avere le garanzie di poter esprimere a pieno le nostre priorità, lavoro e ambiente, su cui vogliamo batterci in campagna elettorale senza ambiguità».

Può essere vincente un’alleanza nata in provetta?

«Senza dubbio è un elemento di debolezza costruire delle intese non sulla base dei programmi politici, avremmo dovuto seguire quella strada. Tuttavia non ci dimentichiamo che il Pd non è la stessa cosa di Azione ed entrambe sono cose ben diverse rispetto alle destre pericolose e sovraniste, si tratta di responsabilità».

Ma restano nodi difficili da sciogliere, a partire dalla vostra contrarietà al rigassificatore a Piombino.

«Tutta la città, a prescindere dal colore politico, si è rivoltata rispetto a un progetto calato sull’alto, su cui pesano molti dubbi riguardo a sicurezza e fattibilità. Anche se siamo in una situazione di emergenza, tutto questo non può ricadere sui cittadini. Sblocchiamo le energie rinnovabili e facciamo investimenti seri per l’autosufficienza, siamo contro le scorciatoie che rischiano di mettere in ginocchio interi territori».

C’è la tentazione di correre con il M5S qualora salti l’accordo con i dem?

«Prima di tutto il Pd si assume una grossa responsabilità nel non volere i grillini in questa intesa. Noi abbiamo grandissime potenzialità, i sondaggi ci raccontano di un discreto consenso che non può che crescere, faremo ogni sforzo per un accordo, ma sappiamo di essere anche nelle condizioni di correre da soli. Idealmente dovremmo metterci tutti insieme, dalla sinistra al centro, per sostenere candidature comuni sugli uninominali e poi fare ognuno la propria corsa nel proporzionale. Ma, se non succede, allora ognuno per sé».

Anche Renzi dentro, quindi?

«Credo che la credibilità di Iv e del suo leader siano sotto gli occhi di tutti. C’è indisponibilità da parte della nostra lista e del Pd a imbarcarlo visto che sicuramente ci ridurrebbe i consensi. Condivido la scelta fatta da Letta». Di fronte a una richiesta di candidarsi cosa risponderebbe? «Assolutamente no. Ho preso un impegno con i cittadini di Sesto. Non ho la smania di trovare qualcos’altro». 

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