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La tragedia in campo

Morte di Mattia Giani, ora cambiano le regole: «Senza ambulanza o medico partita persa»

di Francesca Bandinelli

	Mattia Giani con la maglia del Grosseto
Mattia Giani con la maglia del Grosseto

Paolo Mangini, presidente Lega nazionale dilettanti Toscana: «Priorità è garantire più sicurezza in campo»

09 maggio 2024
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PONTE A EGOLA. Il presidente del Comitato regionale toscano della Lega nazionale dilettanti, Paolo Mangini, è passato dalle parole ai fatti. «Partita persa senza ambulanza o medico, non più solo sanzioni». A poche ore dalla notizia della scomparsa di Mattia Giani, il calciatore di 26 anni di Ponte a Egola morto dopo un malore che lo ha colpito mentre stava giocando con il Castelfiorentino sul campo del Lanciotto, in una gara del girone A del campionato di Eccellenza, il numero uno dell’organismo regionale della Figc lo aveva detto subito che si sarebbe dovuto fare qualcosa di concreto, un passo in avanti di civiltà. Quel corto circuito secondo cui la presenza dell’ambulanza o del medico a bordocampo è sì obbligatoria, ma non permette all’arbitro, per quanto abbia facoltà di refertarne l’assenza, di sospendere la gara, l’aveva focalizzato subito. Ce lo disse a caldo. «Deve essere data all’arbitro la facoltà di non far nemmeno cominciare la partita».

Come funzionava finora

Questa proposta non è rimasta ferma alle parole ed è stata sottoscritta da parte di tutti i rappresentanti delle altre regioni italiane. La nuova norma dovrebbe entrare in vigore già in vista della prossima stagione, da settembre. La memoria di Mattia, in questo modo, non verrebbe meno. Il Consiglio direttivo della Lega Nazionale Dilettanti, nemmeno un mese dopo quella maledetta domenica, ha aperto la strada a una novità regolamentare a tutela dei calciatori. Fin qui, la normativa prevedeva al massimo un’ammenda amministrativa: 70 euro in caso di prima violazione, 100 in caso recidiva. Il Lanciotto, che non aveva né il medico nei pressi del campo, né l’ambulanza, come specificato nella distinta redatta dal direttore di gara, di euro ne ha dovuti pagare 400: una multa quasi sestuplicata, ma inadeguata rispetto alla vita spezzata di un giovane di soli 26 anni.

Le nuove regole

«La proposta, formalizzata e discussa nel precedente Consiglio direttivo tenutosi a fine aprile in Calabria - si legge nella nota diffusa dal Crt - è stata condivisa da tutti i consiglieri nella riunione di mercoledì 8 maggio a Roma. Nei prossimi giorni, la delibera verrà inviata al Consiglio Federale, organo competente ad approvare le modifiche regolamentari nella speranza che possa essere già implementata per la stagione 2024/2025. Si tratta di una procedura che, una volta divenuta operativa, offrirà maggiori garanzie di sicurezza ai partecipanti alle gare».

La soddisfazione di Mangini

Paolo Mangini, raggiunto al telefono, è soddisfatto, ma non intende prendersi meriti. «Se riusciremo a far cambiare il regolamento, sarà una vittoria di tutta la Lega, si tratta di una questione di sensibilità che tutti hanno manifestato senza incertezza. Non ci sarebbero obblighi in più per nessuno, la priorità è garantire più sicurezza in campo. La sanzione, in questo modo, non sarebbe economica, si parla di stop e gara persa a tavolino». La novità, in caso di avallo da parte del Consiglio federale, sarebbe limitata al campionato di Eccellenza. Ma le altre categorie? Mangini risponde senza troppi giri di parole. «La nostra Regione, la Toscana, ormai da diversi anni (dal 2016, ndr) ha un regolamento in base al quale ogni struttura sportiva, sia esso un campo sportivo o un palazzetto dello sport, deve essere dotato di un Dae, un defibrillatore esterno automatico, con una persona in possesso del patentino rilasciato dopo il corso sul suo utilizzo. La nostra Regione è già un passo avanti rispetto ad altre realtà. In passato il nostro comitato, si era messo a disposizione per dotare le strutture di questo dispositivo. Ne donammo 250, organizzando anche corsi di formazione da estendere ai membri delle società, così da poter garantire la possibilità di un corretto utilizzo del dispositivo salvavita. Con l’inizio della nuova stagione stiamo pensando di riprendere questi corsi da destinare a dirigenti e personale delle società». Questa nuova regola se, come sembra, passerà dalle parole ai fatti, porterà per sempre il nome di Mattia, unico tributo possibile per una morte inaccettabile.  

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