Premio a Martina Giangrande, la figlia del carabiniere ferito a Palazzo Chigi: «Così ho aiutato mio padre»
Pontedera, ha ricevuto il premio Fellini
PONTEDERA. Una raffica di colpi davanti a Palazzo Chigi. E la vita del carabinieri pratese Giuseppe Giangrande cambia per sempre. Ma la sparatoria che lo ha costretto su una sedia a rotelle non lo ha piegato. Grazie alle cure della figlia Martina che da quel 28 aprile 2013 è sempre stata accanto al padre.
Ieri mattina, al centro culturale Le Mantellate era lui a essere vicino a lei mentre riceveva il Premio Fellini, giunto alla 36esima edizione. «È la prima statuetta che mi viene consegnata. Ma questa volta sono doppiamente contenta – dice Martina Giangrande guardando Giuseppe visibilmente emozionato – perché non solo stringo questa onorificenza ma mio padre è presente. In passato è sempre capitato che fosse lui a ricevere premi ma che non potesse mai venire a ritirarli. Faccio quello che posso. Nei momenti di difficoltà i figli servono a questo. Non molliamo e cerchiamo di affrontare ogni disavventura col sorriso. Dieci anni fa ho promesso di dare a mio padre una vita dignitosa, e credo di esserci riuscita fino a ora».
Ma al Premio Fellini, che porta il nome del fondatore della sezione cittadina, il carabiniere Aldino Fellini che, nel lontano 1926, iniziò questo percorso, ora sotto la presidenza di Sauro Gori, organizzato dall'Associazione nazionale dei carabinieri e patrocinato dal Comune, sono stati individuati tanti altri eroi. Delle forze dell'ordine e non solo. Quelli che tendono la mano all'altro, in momenti drammatici, a chi sta rischiando la vita o è in difficoltà, allo straniero, al malato. Quelli che hanno il coraggio civile della solidarietà. Che fanno il proprio dovere e molto di più. «Ringrazio queste persone – dice il sindaco Matteo Franconi – per il loro lavoro quotidiano a fianco della città, per la forza del loro volontariato. Perché non c'è democrazia senza attenzione alla sicurezza e generosità».
Perché la disponibilità non fa rumore ma a volte se ne sente la voce. «Il pensiero rivolto dall'Anc a Martina Giangrande e a suo padre – aggiunge anche il presidente della Regione Eugenio Giani intervenuto per l'occasione – mi dà l'opportunità di associarmi alla profonda gratitudine e al rispetto per loro e per le forze dell'ordine in congedo che, quando c'è bisogno, sono pronte ad attivarsi. Queste testimonianze ci restituiscono il più alto senso del dovere e dello Stato». E gli encomi sono caduti su quattro personalità della cultura, dello sport e del sociale come Michele Quirici, per il suo contributo incessante nella divulgazione storica della città, il presidente del Pontedera Simone Millozzi, per l'impegno a favore della squadra e la ristrutturazione del "Mannucci" che seguì quando era sindaco, Leonardo Pettinari, campione olimpico e anima della Società Canottieri e Renzo Bartoli, responsabile per la Misericordia della Mensa della solidarietà. Per l'Arma dei carabinieri il brigadiere capo Vittorio Trullio e Roberto Cezza sono stati insigniti dell'attestato di pubblico riconoscimento perché “inviati su un tentativo di suicidio in atto, hanno salvato con massaggio cardiaco l'uomo trovato disteso sul letto, in pigiama, con un sacchetto di plastica trasparente che gli copriva la testa e legato al collo da un laccio”.
Onore anche all'assistente capo coordinatore Federico Federici e agli agenti Luca Del Pozzo e Raffaele Fontana della Polizia di Stato per aver soccorso una donna anziana dopo una telefonata ricevuta dalla Romania. Ci sono poi, per i Vigili del fuoco, il capo squadra Riccardo Rossi, i vigili coordinatori Luca Benvenuti ed Enrico Francini, il vigile esperto Matteo Coli e il vigile volontario Andrea Alderigi; che hanno liberato e messo in salvo una persona rimasta impigliata su un albero con la vela del parapendio. Per essere riusciti a fermare a Ponsacco, dopo un lungo inseguimento, un'auto rubata, recuperare un panetto di hashish gettato in volata e rintracciare i tre malviventi, i meriti sono andati al comandante della Polizia municipale Daniele Campani, all'assistente scelto Nicoletta Panont, all'agente scelto Fabrizio Logi e all'agente Vincenzo Guarino. Infine, sono stati consegnati gli attestati di fedeltà nell'Anc a Egidio Ceccanti, Alessandro Maddalenio Iozzia, Paolo Lelli, Fabio Garuti, Claudio Falchi, Gian Paolo Ceccarelli, Giuseppe Covino, Marco Ciampalini, Olinto Mannucci e Adalberto Fossetti.