Legno, creatività e surf: Andrea e Giulia, dalla provincia di Pisa imprenditori di successo in Portogallo
Lui è ponsacchino, lei martigiana: insieme hanno creato la Femo Factory. Mani sapienti e innovazione si sposano nei progetti realizzati dalla coppia
PONSACCO. Un tempo era un villaggio di pescatori con tipiche case imbiancate a calce. Oggi Ericeira è una “mecca” per i surfisti, a 50 chilometri da Lisbona, tra scogliere di arenaria che sovrastano il blu dell’Atlantico. E tra le aziende e le surf house che rispondono a quest’amore per le onde e si dedicano a coccolare i turisti e i residenti appassionati di questa disciplina e di tutto ciò che gli ruota attorno, ce n’è una che ha origini ponsacchine e martigiane.
Si chiama Femo e proprio come il nome che deriva da Polifemo, lancia un doppio messaggio. Il ciclope da un solo occhio non era né un dio né un eroe ma viveva a contatto con la natura selvaggia e aveva uno spirito forte e indomito. Così i titolari di questa attività che produce e realizza non solo tavole da surf rigorosamente a mano ma anche abbigliamento con stoffe e materiali biologici, mobili in legno come tavoli, scaffali e librerie e laboratori di serigrafia, una tecnica di stampa artistica, sono due giovani competenti e coraggiosi. Che hanno gettato più di una volta il cuore oltre l’ostacolo e hanno scommesso sull’impegno, la creatività e la fantasia.
Perché Andrea Masini e Giulia Bartolucci, lui 38, lei 37 anni vivono e lavorano in Portogallo da maggio del 2019 ma sono nati e cresciuti in provincia di Pisa, rispettivamente a Ponsacco e a Marti. «Ultimamente – dice Andrea – abbiamo riflettuto molto su quanto di quello che stiamo facendo sia collegato al luogo da cui veniamo. Giulia arriva da uno splendido borgo, immerso in colline bellissime, io da una cittadina nota per l’arredamento e la creazione di mobili. Portiamo con noi la memoria della semplice vita di campagna, la vendemmia, le grandi cene di famiglia, le voci forti, la talentuosa lavorazione artigianale e la produzione incentrata sull’arredamento. E ci sentiamo molto fortunati a dire che tutti questi aspetti fanno parte delle nostre origini».
Mani sapienti e innovazione si sposano nei progetti realizzati dalla coppia, in un mix dove la tradizione e la modernità corrono su binari paralleli. Del resto Andrea, specializzato in disegno industriale e Giulia, con una laurea in architettura hanno saputo mescolare, come in una tavolozza di un pittore, episodi passati ed esperienze moderne, viaggiando in giro per il mondo. Anzi, proprio la curiosità di scoprire posti nuovi e la condivisione della stessa scintilla d’avventura li hanno portati in paese diversi e tracciato il percorso che poi è diventato un’azienda e un marchio, la Femo Factory.
«Quando ci siamo incontrati nel 2010 – racconta Andrea – io ero appena rientrato da una vacanza-lavoro a Berlino e Giulia dall’Erasmus a Barcellona. Avevano lo stesso sogno di scoprire l’Australia». Così è iniziata la loro storia sull’oceano. Giulia è partita e Andrea l’ha seguita un anno e mezzo dopo. Poi la California nel 2015 e la Nuova Zelanda. Nel frattempo Andrea si è dedicato alla realizzazione di surf, attingendo alle conoscenze apprese nel negozio di famiglia e Giulia al design, alla grafica, al settore pubblicitario che hanno trovato concretezza nella progettazione delle linee di abbigliamento, di serigrafia e degli arredi personalizzati sviluppati in Femo. «Fin da giovane – spiega – sono stato circondato da abili artigiani che praticavano nel laboratorio della mia famiglia a Ponsacco e da loro ho imparato il mestiere e perfezionato le mie abilità nella lavorazione del legno che in seguito ho messo al servizio della costruzione delle tavole da surf mentre Giulia si è dedicata a un brand tutto nostro».
Femo Factory vede la luce nel 2013, nella città del mobile ma poi vola fra i continenti e fa il salto di qualità in Portogallo, dove la coppia apre un atelier. «Conserviamo ricordi bellissimi che ci hanno trasformato in quello che siamo oggi. Ma avevamo voglia di avvicinarci a casa. Dalla Nuova Zelanda alla Valdera ci sono 27 ore di volo, niente a che vedere con Lisbona», aggiungono. A Ericeira Giulia e Andrea hanno costruito la loro attività, raggiunto un traguardo per il quale si sono rimboccati le maniche e acciuffato ogni occasione che, a piccoli passi e tanta determinazione, ha dato braccia, gambe e stabilità al loro desiderio.
«Viviamo del nostro progetto – concludono – ed è davvero una grande soddisfazione quando terminiamo un prodotto». Dal legno alle borse, dall’arte ai surf. Mille idee, altrettanti prodotti che puntano al futuro ma che hanno radici tra Montopoli e Ponsacco.
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