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Calcio: Serie B/L’analisi

Il fattore Moreo, la concretezza di Tramoni, e le magie di Esteves: Pisa, tre jolly per un super finale di stagione

di Andrea Chiavacci

	Esteves in azione contro il Benevento (Foto Muzzi)
Esteves in azione contro il Benevento (Foto Muzzi)

Protagonisti nella partita con il Benevento, possono essere la carta in più. Ma l’apporto decisivo arriva anche dagli esperti Caracciolo e Torregrossa

20 marzo 2023
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PISA. La primavera bussa alle porte e il Pisa ritrova in un colpo solo la vittoria, dopo un punto nelle precedenti due partite, e si conferma al quinto posto insieme al Cagliari. E con cinque raggi di sole che potrebbero irradiare il finale di stagione. Il 2-0 sul Benevento – nel pomeriggio di sabato 18 marzo - è arrivato al momento giusto. Ora ci sono quindici giorni di sosta da affrontare con tanti giocatori in giro con le nazionali, ma anche con tanti protagonisti nelle otto “finali” da giocare in 49 giorni. Per blindare i playoff e magari arrivarci in una posizione ottimale.

Sicuramente l’uomo del sabato è stato Stefano Moreo. Il numero 32 non aveva ancora segnato con la maglia nerazzurra ed era fermo alle due reti con il Brescia nel girone d’andata. Le prestazioni erano in crescendo, ma con quella zuccata in anticipo su Leverbe, splendido il cross di Touré, l’attaccante si è lasciato alle spalle il digiuno e soprattutto ha sbloccato una gara complicata. Da quel momento per il Pisa, poco brillante per 35 minuti, la strada è stata in discesa. Per D’Angelo è l’attaccante che può fare tutto: il trequartista, anche insieme a Morutan, il falso nove, la punta centrale. La stazza e i piedi non gli mancano. Per Moreo anche un’esultanza contenuta dopo aver inseguito tanto quella rete. Già sfiorata all’alba della partita.

Una gioia intima che poi diventa vera esplosione quando segna Matteo Tramoni, che corre subito ad abbracciare dalla panchina. Pochi minuti dopo la sostituzione per un piccolo problema che non preoccupa lo staff nerazzurro. E proprio Tramoni, al quarto gol in campionato, è tornato a essere decisivo dopo un periodo difficile e un gol che mancava dalla seconda di ritorno (2-2 a Como). Sabato scorso Tramoni è andato in panchina per la sesta partita di fila, ma stavolta è entrato con il piglio giusto. Agevolato da una situazione favorevole, comunque entrando in campo con la voglia di spaccare il mondo. Dopo uno scambio con Torregrossa è andato in gol sotto la curva Nord per la prima volta da quando è a Pisa (con la Ternana aveva segnato il suo primo gol in casa ma sotto la Sud). Torregrossa invece riesce sempre a fare la differenza. Sia sotto porta, sia quando gioca di sponda o quando guadagna punizioni spalle alla porta. Ma anche quando verticalizza per i compagni come in occasione dell’assist vincente a Tramoni. E si sa quanto a questa squadra manchi la giocata in verticale. Ora il Pisa spera che i viaggi con la nazionale venezuelana non intacchino sul suo recupero dopo i tanti infortuni che ne hanno condizionato la stagione.

I numeri parlano chiaro: in un anno e mezzo Torregrossa ha messo a segno 13 gol in appena 1.824 minuti giocati (più quattro assist). La media di un gol ogni 140 minuti. Troppo importante averlo a disposizione. Lo stesso discorso vale per Antonio Caracciolo, capitano e leader della difesa, che in appena 230 minuti giocati nell’ultimo mese (solo un gol subito) dopo il lungo infortunio è tornato quello di sempre. Con lui e un Barba sempre più affidabile si può pensare anche alla difesa a tre, dove Calabresi va a nozze e dove non va dimenticato Hermannsson, come si è visto a tratti sabato scorso.

Per chiudere al meglio la stagione serve il colpo a effetto. E in questo Pisa un altro uomo in più potrebbe essere Tomas Esteves. Il talento non è mai stato in discussione, ma per un ragazzo di appena 20 anni non era facile imporsi subito. E invece il giovanotto ha stupito tutti: prezioso a sinistra, in un ruolo non suo. Addirittura devastante a destra, dove ha solcato la fascia facendo ammattire l’ex Leverbe, che infatti è stato espulso. Esteves potrebbe diventare prezioso anche come quinto di centrocampo visto che la tecnica è davvero eccelsa. Ovvio che il collettivo farà come sempre la differenza nella visione del calcio di D’Angelo. Però avere questi cinque giocatori al top della condizione potrebbe pesare tantissimo nell’economia del finale di stagione.


 

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