Il Tirreno

Pisa

La sentenza

Pisa, morto a 52 anni per l’amianto respirato sulle navi della Marina: la figlia risarcita dopo 24 anni


	Francesco Volterrani con in braccio l’allora piccola Annalia
Francesco Volterrani con in braccio l’allora piccola Annalia

Francesco Volterrani morì a 52 anni. La Corte di appello di Firenze condanna la Difesa a riconoscere vitalizio alla figlia, oggi 38enne

24 aprile 2024
2 MINUTI DI LETTURA





PISA. La Corte di Appello di Firenze ha condannato il Ministero della Difesa a elargire lo speciale vitalizio ad Annalia Volterrani, orfana di Francesco, morto di microcitoma all’età di 52 anni per l’esposizione all’amianto, lasciando la moglie e due figli. Francesco Volterrani, nativo di Pisa, aveva prestato servizio per 32 anni nella Marina Militare, inizialmente come graduato di truppa e poi come sottufficiale fino al grado di aiutante. Nello svolgimento delle sue mansioni, l’uomo era stato esposto professionalmente a sua insaputa a diversi cancerogeni, incluse le sottilissime fibre di amianto, nonché a campi elettromagnetici e radiazioni ionizzanti. Giunto al pensionamento era stato privato della sorveglianza sanitaria, morendo a 52 anni per microcitoma, un tumore che colpisce i polmoni.
La richiesta
Dopo la sua morte i familiari, avuto contezza che le mansioni cui era stato adibito Francesco avevano causato fenomeni epidemici di cancro fra altri lavoratori, avevano richiesto alla Marina Militare il riconoscimento della dipendenza di causa di servizio e dello status “vittima del dovere”. Nel 2017, la Difesa aveva chiesto al Ministero dell’Interno di inserire l’uomo nella graduatoria delle vittime del dovere. Annalia, scrive l’Osservatorio Nazionale Amianto, «nonostante all’epoca del decesso del padre avesse solo 14 anni, viene inspiegabilmente esclusa dal riconoscimento» e si rivolge all’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio. In primo grado il tribunale conferma l’esclusione della donna, oggi 38enne, dai benefici di previsti per i figli delle vittime.

«Finalmente giustizia»

Ma la sentenza di appello «le rende finalmente giustizia», dice l’avvocato, con il riconoscimento di un assegno vitalizio pari a 2000 euro circa mensili, con gli arretrati di circa 360mila euro. «È il primo caso nel quale il Ministero nega il diritto a un orfano minorenne e che costringe una persona che ha già subito una importante perdita ad adire le vie giudiziarie per il riconoscimento dei propri diritti – sottolinea Bonanni: – viste le alterne pronunce dei tribunali abbiamo istituito uno specifico servizio di assistenza legale per gli orfani delle vittime del dovere». Per le tutele dell’Osservatorio Nazionale Amianto si può chiamare il numero verde 800 034 294, oppure scrivere attraverso il sito https://www.osservatorioamianto.it

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
Il caso

Multato per "lentezza" a Grosseto, il comandante rivela: «Non c'entra la velocità». L'automobilista ha "sfidato" la polizia

di Maurizio Caldarelli