Il Tirreno

Basket serie B

Il Golfo tenta il bis dopo l’impresa per sbancare Ruvo anche in gara 2

di Paolo Federighi
Turel difende il canestro gialloblù
Turel difende il canestro gialloblù

Straordinaria prestazione del capitano Mattia Venucci che ha trascinato la squadra. Ora i gialloblù e l’intera città ci credono: già si attendono i pugliesi al PalaTenda

07 maggio 2024
4 MINUTI DI LETTURA





PIOMBINO. Un’impresa da provare a ripetere a ogni costo. Stasera alle 21, sempre al PalaColombo di Ruvo di Puglia, il Basket Golfo torna in campo per gara 2 dei quarti di finale dei playoff per la serie A2. Non c’è infatti il tempo di godersi la grande vittoria nella prima sfida di questa serie che subito i gialloblù devono calarsi nella realtà del secondo capitolo, provando a bissare il grande risultato ottenuto domenica sera nel primo.

Un’impresa, dicevamo, quella compiuta dal Golfo. Non ci sono altri termini per descrivere la vittoria in gara 1 dei playoff sul parquet della fortissima Tecnoswitch da parte di un’indomita Solbat Piombino (91-97 il finale, dopo un tempo supplementare). E questa volta, oltre ad esaltare il successo del gruppo, non ci si può esimere dal celebrare una prova incredibile da parte del capitano Mattia Venucci. È stato lui con le sue triple, i suoi canestri dalla media e in penetrazione, i suoi tiri liberi, la sua impeccabile regia e la sua leadership, a riacciuffare ogni volta i padroni di casa. Ruvo è stata avanti di 16 punti nella prima metà e ha iniziato in vantaggio di 5 punti l’ultimo periodo (68-63). È scappata a più riprese anche nell’ultimo quarto e ogni volta è stata riacciuffata. E il protagonista è sempre stato sempre lui: Mattia Venucci, a volte coadiuvato dall’ottimo Berra (20 punti), da un buon Azzaro (10 punti e 8 rimbalzi) e da Piccone nel finale dei tempi regolamentari e nel tempo supplementare. Ma la prova del playmaker gialloblù resterà negli annali del Basket Golfo: 30 punti, 43 minuti in campo, 6 falli subiti, 7 su 8 da due, 4 su 7 da tre, 4 su 4 dalla lunetta, 8 rimbalzi, 3 assist, per una valutazione eccezionale di 38 (ben più alta del mortifero Jackson, fermo a 26, che ha segnato 35 punti con 8 triple e ha dominato per lunghi tratti, da solo, la partita). Ruvo di Puglia è una squadra forte, ma i gialloblù – a parte Jackson, comunque limitato nel finale e nell’overtime – sono stati bravi in difesa ad arginare Leggio, Ghersetti, Toniato, Traini e Galmarini. Tutti eccellenti giocatori che non hanno reso per quanto potevano grazie alla difesa dei piombinesi guidati in panchina, nell’occasione, da Lorenzo Formica (assente coach Damiano Cagnazzo per un impegno familiare). Mattia Venucci ha giostrato a suo piacimento la squadra: è stato uno spettacolo per gli amanti del basket e per i tifosi gialloblù. Ha preso per mano anche un Piccone che cercava timidamente – molto ben marcato dagli avversari – di dire la sua nella partita. E ce l’ha fatta a farlo entrare nel match con canestri decisivi.

Dominio ai rimbalzi per Piombino (47 a 36), con il 64% da 2 e il 39% da tre, cifre che hanno compensato i troppi errori ai liberi (14 su 22) e le 16 palle perse. Ma più di ogni cosa ha colpito il carattere dei piombinesi, che per tante volte sono stati sull’orlo del baratro, quasi spacciati, e hanno avuto la forza di rientrare in partita ribaltando situazioni davvero difficili. La vittoria del Golfo in gara 1 a Ruvo non solo è stata la maggiore sorpresa di questo inizio dei playoff per la serie A2, ma è la più forte iniezione di fiducia per i gialloblù in vista di gara 2, che si disputerà oggi alle 21 sempre sul parquet pugliese.

Molti direbbero a questo punto: «male che vada gara 2, vedremo due partite consecutive a Piombino». In caso di sconfitta odienra la serie si protrarrà infatti almeno fino a gara 4. Ma in realtà è una frase che, seppur vera, denota una sfiducia di fondo verso i giocatori e una squadra che ha già messo in chiaro quanto le cose siano diverse: Piombino ha mostrato di crederci, di essere concentrata, di volerci provare fino in fondo per cercare di coronare il sogno di portarsi a casa la serie. Perché ormai, a crederci, non sono soltanto i giocatori e lo staff del Golfo, ma tutti i tifosi e l’intera città.


 

Primo piano
Il ritratto

Addio Franchino: gli anni da parrucchiere, “la grande botta”, i successi e la malattia

di Mario Moscadelli