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Montecatini, l’allarme: «Tamerici a rischio chiusura»

Montecatini, l’allarme: «Tamerici a rischio chiusura»

Il Movimento 5 Stelle sullo stabilimento nel cuore del parco termale: «La città rischia seriamente di perdere il proprio status di sito Unesco»

18 aprile 2024
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Montecatini Non c’è solo il Tettuccio preso di mira dai ladri è a rischio chiusura, per ora rimandata ma con tante parti dello stabilimento dichiarate off limits per rischio crolli. L’allarme scatta ora anche per le Tamerici, nel cuore della pineta, che fino alla scorsa estate erano in attività con la gestione affidata all’associazione Incanto Liberty, che oltre ad organizzare iniziative teneva aperto anche un bar punto ristoro meta di cittadini e turisti. I frequentatori del parco termale lo hanno notato da tempo: i cancelli dello stabilimento sono ancora chiusi e siamo nel pieno della stagione, a primavera inoltrata.

«Sembrerebbe che anche lo stabilimento Tamerici sia prossimo alla chiusura per motivi precauzionali. A questo punto resta solo il Tettuccio aperto e non gode certo di buona salute – denuncia il Movimento 5 Stelle – in questi mesi abbiamo continuato a denunciare il vuoto amministrativo che stava complicando il futuro della società Terme e con esso quello della città. Senza interventi immediati e urgenti di messa in sicurezza delle strutture, rischiamo di chiudere tutte le strutture con danni immediati all’immagine e all’offerta della città e con una decisa spallata verso il fallimento del concordato, e quindi il conseguente fallimento della società. In questo scenario, la città rischia seriamente di perdere il proprio status di sito Unesco vanificando un decennio di lavoro e il più efficace strumento di rilancio».

L’affondo nei confronti del sindaco Luca Baroncini: «Esattamente un anno fa, in consiglio comunale, l’opposizione smontava pezzo dopo pezzo mesi di propaganda del sindaco sulle Terme. Con la relazione dell’asseveratore alla mano, contestammo tutte le dichiarazioni e la non attività amministrativa del sindaco che ci aveva portato fino a un concordato che nella relazione si definiva sostanzialmente fallimentare. Il silenzio ora di Baroncini è la continuazione di un modo di (non)amministrare che ha dimostrato in questi cinque anni, in cui ogni problema gli è passato sopra la testa e il suo impegno è stato diretto solo verso la propaganda sui giornali e su Facebook senza reali atti amministrativi». «Con Claudio Del Rosso e le forze della coalizione, il Movimento 5 Stelle, è da tempo a lavoro per un piano da attuare immediatamente dopo il nostro insediamento, a tutela della città, delle sue acque, dei suoi simboli e della sua società che rappresenta gran parte della nostra identità», concludono. l

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