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Montecatini

L’incendio

Maxi rogo al Principe, ora c’è il rischio di crolli al Kursaal: un luogo simbolo di Montecatini è in pericolo

di Luca Signorini e Simona Peselli

	Montecatini, il locale Principe dopo le fiamme (foto Paolo Nucci)
Montecatini, il locale Principe dopo le fiamme (foto Paolo Nucci)

Montecatini: si cercano tracce dell’innesco e di chi ha appiccato il fuoco

25 marzo 2024
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MONTECATINI. Anche ieri e nei giorni a venire i vigili del fuoco lavorano per la completa messa in sicurezza dell’ex Principe nella parte storica del Kursaal, devastato dal maxi incendio che si è sviluppato per mano dolosa intorno alle 4,30 di sabato, un’oretta dopo l’uscita degli ultimi clienti da quello che era un pub e discoteca e che adesso non è più, incenerito dalle fiamme.

Perché dentro quel fondo è concreto il rischio di crolli significativi che potrebbero compromettere la struttura: sarebbe un altro colpo al cuore nel pieno centro della città, in un luogo che ha fatto la storia di Montecatini e dei suoi anni ruggenti, con sale gioco, casinò e discoteca presi d’assalto da tutta la Toscana e oltre.

Continuano dunque i sopralluoghi degli uomini del Nucleo investigazioni antincendio (Nia) di Pistoia e Firenze, esperti che devono verificare lo stato dell’edificio una volta che le pareti, i pavimenti e tutto il resto si siano raffreddati dopo la bomba di calore patita la scorsa mattina.

Un’operazione è già in corso: quella del cedimento controllato del solaio che sorregge il secondo piano - un mega soppalco dove si trovava a fare i conti della serata il figlio del gestore, fuggito poi da una finestra calandosi da cinque metri d’altezza - perché secondo chi fa i rilievi in questo caso il crollo non è un rischio ma una certezza, questione di tempo. Dunque per evitare ulteriori cataclismi è bene intervenire per visionarne la rovina, senza che provochi altri danni.

Tutto il resto è da verificare. I maxi finestroni schiantati sotto la potenza del rogo, le pareti da dove si staccano calcinacci, il pavimento quasi non più calpestabile. Segni del fuoco anche sulla facciata storica che dà su corso Roma e viale IV Novembre, uno sfregio irreparabile al liberty che ha reso riconoscibile l’architettura cittadina.

Nel caos e nella devastazione ci sono inoltre da individuare elementi utili per le indagini affidate alla polizia, insomma qualche traccia dell’innesco e se ci fosse della mano che ha provocato il fuoco, così da indirizzare la squadra mobile e gli uomini del commissariato di viale Adua verso i colpevoli di simile distruzione nel cuore della movida termale.

Da quanto si apprende, chi ha agito penetrando dall’uscita di sicurezza sotto il loggiato verso la piazzetta, spaccando il vetro della porta per aprire il maniglione antipanico infilando una mano dall’interno, avrebbe usato sostanze immediatamente infiammabili, benzina, alcool o acetone, per esempio, unite a un accelerante, visto che le fiamme in una manciata di minuti erano già alte più di cinque metri e fuoriuscivano dai finestroni, e solo il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio e che si propagassero nell’area circostante.

Solo il Juè Club, locale confinante su viale IV Novembre, ha avuto gli ombrelloni e gli arredi bruciati nello spazio esterno, mentre è stato risparmiato il resto del complesso, dove si trovano numerosi uffici e più in là una serie di appartamenti.

Intanto gli investigatori hanno acquisito le immagini delle numerose telecamere di videosorveglianza presenti nella zona. Quelle comunali (ce n’è una ad ampio raggio all’incrocio tra corso Roma e viale IV Novembre) e quelle private del Kursaal, l’apparecchio piazzato sulla porta d’ingresso principale dell’ex Principe e i tre sotto il loggiato, uno di questi guarda fisso proprio l’area dell’uscita di sicurezza, dove ha agito il piromane. La polizia comunque smentisce che nei filmati si veda un uomo incappucciato aggirarsi nei paraggi, come si era sparsa la voce sabato, ma solo il fuoco che ha incenerito tutto e mandato sotto choc una città intera, tanto che tutte le forze politiche cittadine hanno chiesto un incontro urgente al prefetto in modo da agire con «unità e fermezza».

E adesso il caso Montecatini arriva anche in Parlamento: il deputato pistoiese del Partito democratico Marco Furfaro ha infatti annunciato che presenterà un’interrogazione al ministro dell'Interno, «per fare chiarezza e per chiedere un intervento immediato per il ripristino di un clima di serenità e legalità per il territorio e la cittadinanza». «Vogliamo sapere quali azioni intraprenderà il governo contro racket e criminalità organizzata che da tempo infestano il territorio e la città di Montecatini perché le persone oneste non ne possono più di questo clima di terrore», sottolinea. 

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