Il Tirreno

Montecatini

Il locale cult distrutto

Incendio al Principe, la disperazione del proprietario: «Danni per un milione di euro, chissà se potremo mai riaprirlo»


	Alfredo Pasquinelli, proprietario del fondo e il Principe distrutto dal rogo
Alfredo Pasquinelli, proprietario del fondo e il Principe distrutto dal rogo

La testimonianza di Alfredo Pasquinelli: «Da giovane venivo a ballare qui e l’abbiamo acquistato anche per un motivo affettivo. Montecatini era una città elegantissima e questo edificio era un sogno»

24 marzo 2024
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MONTECATINI. «Quando ho sentito i primi rumori, ho creduto che fossero entrati dei ladri per rubare. Poi ho sentito uno scoppio, mi sono affacciato dalle scale e ho visto del fumo salire, intravedendo anche delle fiamme. A quel punto ho capito e sono fuggito subito». A poco più di vent’anni, velocità e sangue freddo. E la lucidità di chiamare all’istante polizia e vigili del fuoco, per cercare di salvare il salvabile. Il rogo al Principe ha un testimone e un superstite: il figlio del titolare della gestione, che ha riaperto il pub e discoteca da un paio di anni, una famiglia di origine cinese con base a Prato, dove si occupano anche di altri locali notturni.

«Stavo facendo i conti della serata quando è successo», racconta il giovane tornato nella mattinata al Kursaal insieme al padre, per parlare con chi indaga e fornire la sua testimonianza utile alle indagini. Il ragazzo si trovava al piano superiore, per salvarsi si è calato in strada da una finestrella, a un’altezza di più o meno cinque metri. Poi ha atteso l’arrivo delle forze dell’ordine e dei pompieri, per fortuna illeso, non ha avuto bisogno di cure mediche. «Ho immediatamente capito che qualcuno era entrato in maniera furtiva. Così dal mio cellulare ho avvisato la polizia sperando di veder arrivare la volante il prima possibile – prosegue – ma in pochi minuti si è scatenato l'inferno. Ho visto le fiamme e sentito una puzza insopportabile di fumo. Un odore acre che impediva di respirare. Quindi non ci ho pensato proprio a restare al piano superiore e mi sono buttato dalla finestra per fuggire».

Sul posto ieri mattina al Kursaal è arrivato anche Alfredo Pasquinelli, il proprietario del grande fondo di oltre 500 metri più la terrazza, di fronte a corso Roma. Imprenditore in pensione (aveva un’azienda di informatica), tra i suoi investimenti immobiliari da una ventina di anni ci sono anche queste mura che l’altra mattina hanno preso fuoco. «È veramente un grande dolore vedere tutto distrutto, non esagero a dire che ci sarà più di un milione di euro di danni – afferma Pasquinelli – quando abbiamo acquistato questa porzione così importante del Kursaal, lo abbiamo fatto anche per un motivo affettivo. Non mi dimentico quando venivo a ballare nello storico locale e passare del tempo nella sala giochi. Per poter accedere all'interno occorreva la cravatta. Così noi ragazzi andavamo al bar New York, che è ancora qui di fronte, pagavamo 30 lire per affittarla, la indossavamo e a fine serata la riportavamo a destinazione. Montecatini era una città elegantissima e questo edificio rappresentava un sogno per tutti coloro che potevano frequentarlo».

Oggi è tutta un’altra storia, con la città che cade a pezzi. «Sembra incredibile che sia potuto accadere una cosa simile – prosegue Pasquinelli – abbiamo investito centinaia di migliaia di euro per restaurarlo e restituirlo alla città, rendendolo così bello e accogliente senza stravolgere le caratteristiche storiche della facciata liberty, tra l’altro vincolata dalla Soprintendenza. Ma adesso è tutto finito, chissà se potremo mai riaprirlo. Un grande scempio e per me anche un immenso dolore».

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