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Pescia, al via la messa in sicurezza del Mefit con la sostituzione degli stralli

Pescia, al via la messa in sicurezza del Mefit con la sostituzione degli stralli

Iniziate le operazioni di sostituzione delle diciotto funi che sorreggono la struttura. La Coldiretti: tutto il comparto floricolo ha ora una prospettiva di lungo termine

20 marzo 2024
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Pescia Sono cominciati ieri i lavori di messa in sicurezza al Mercato dei fiori di Pescia. L’azienda Sistral Iot di Milano, che ha vinto l’appalto del Comune, ha iniziato le operazione per sostituire i diciotto stralli principali che sorreggono la struttura, un’operazione tanto scenografica quanto complicata.

Dopo la rimozione dei vecchi tiranti ne dovranno essere posizionati dei provvisori, poi saranno installate le maxi funi provvisorie. Ne verranno cambiate dodici cosiddette di ormeggio (lunghe 56 metri) e sei di sospensione (lunghe una trentina). Si tratta di mega tiranti in acciaio armonico con funi spiroidali chiuse, dal peso di un paio di tonnellate ciascuno e capaci, ciascuno, di sostenere una portata di 30 tonnellate, su una copertura che in totale ne contiene 40 per una superficie di 100 metri per 100 coperti, senza pilastri. L’intervento dovrebbe concludersi con la fine dell’estate. Un’altra fase dell’opera riguarda l’analisi approfondita delle otto, più piccole, funi verticali: in caso di alert durante la rilevazione, anche queste potrebbero essere sostituite.

Ieri al Mefit c’era il sindaco Riccardo Franchi, insieme al vicesindaco Luca Tridente e al direttore tecnico della Sistral, Erick Cerasi. La messa in sicurezza costa tre milioni di euro, 2 milioni dalla Regione Toscana, più un ulteriore milioncino con l’accensione di un mutuo da parte del Comune. Che dovrà poi pensare alla manutenzione: ogni anno l’ispezione visiva, ogni 3/4 anni quella magnetoscopica con robot, che darà l’effettiva contezza sullo stato delle funi che tengono in piedi la copertura del Mefit. La sostituzione degli stralli permette al Mercato dei fiori di continuare ad operare come piattaforma logistica e di scambio del comparto del florovivaismo (600 gli operatori che utilizzano la struttura, più l’indotto) per almeno altri 50/60 anni (tanto è stimato il fine vita delle nuove funi che saranno posizionate in questi mesi).

L’intervento darà «una prospettiva di lungo periodo a tutto il comparto – spiega Maurizio Procissi, segretario di zona della Coldiretti Pistoia – che abbiamo sostenuto con tutti gli interlocutori istituzionali fino ad arrivare al risultato, che è il presupposto per l’inizio di una nuova stagione per il floricolo pesciatino e per le zone contigue. I cavi mettono in sicurezza la struttura contraddistinta architettonicamente da sei doppi pennoni posti su due lati opposti e sostenuti da tiranti in acciaio e grandi vetrate, che ne fanno la superficie coperta senza pilastri più ampia d’Italia. Una struttura importante che rischiava la chiusura senza un adeguamento strutturale, mettendo in ginocchio o limitandone fortemente le prospettive di continuità aziendale e sviluppo di imprese agricole e commerciali, che ogni giorno lavorano al mercato. Considerando l’indotto, sono circa 3 mila gli occupati coinvolti, in Valdinievole e nelle province contigue».

Il Mefit è un “quadrato” di oltre un ettaro che ospita il salone delle contrattazioni, a cui si aggiungono 89 magazzini per una superficie quasi identica, 55 box per 1900 metri quadrati, serre per 1.875 e un’area a verde per 25.500, oltre agli uffici, i parcheggi e l’area di carico e scarico. l

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