Il Tirreno

Affitti lunghi ormai scomparsi «I proprietari cercano serenità»

Affitti lunghi ormai scomparsi «I proprietari cercano serenità»

Leoncini (Fiaip): «Tutti preferiscono la locazione estiva o breve»

21 aprile 2024
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MASSA. È boom per gli affiti brevi, ancor meglio se si parla di locazioni estive (da pochi giorni a un massimo di due settimane). Ma se si cerca un’abitazione a lungo termine, forse è meglio guardare altrove. È un cambio netto di rotta nel mercato immobiliare massese quello che si sta verificando proprio in questi ultimi mesi. E riguarda, appunto, le case o gli appartamenti dati in affitto.

Una fetta di mercato florida e con un giro di affari difficilmente quantificabile ma di sicuro redditizio, perché appunto l’offerta non manca. Ma la tendenza dei proprietari che decidono di mettere in vetrina gli immobili è mutata nel tempo, con un’accelerazione sensibile proprio nell’ultimo anno: basta l’inquilino fisso a cui affidare a lungo la propria abitazione, meglio avere meno vincoli e garantire un continuo ricambio della clientela.

Questione di pro e contro

Ma cosa ha generato questo cambiamento e cosa comporta, materialmente, per titolari e inquilini? Intanto bisogna dire che questa non è una tendenza “dell’ultimo minuto”. «Il fenomeno si sta verificando da una decina di anni – spiega Matteo Leoncini, presidente della Fiaip di Massa (la Federazione italiana agenti immobiliari professionali) – ma dopo il Covid c’è stata un’accelerazione sensibile. Tant’è che ormai si può parlare di un aumento notevole delle locazioni estive e brevi rispetto ai cosiddetti affitti residenziali. E questo proprio perché la pandemia ha esasperato tanti casi che prima erano definiti “al limite” e che sempre più spesso sono diventati cronaca di tutti i giorni. Faccio riferimento a tutte le problematiche che un proprietario si è trovato ad affrontare con inquilini morosi e sottoponibili a procedure di sfratto, ad esempio: con la pandemia non c’è stato verso di portare avanti questi procedimenti, che già di per sé richiedono comunque circa due anni di tempo per essere portate a compimento».

Con l’affitto breve-estivo invece «questo problema si evita – spiega Leoncini – i soldi si prendono subito in anticipo e si cambia in continuazione l’interlocutore. In più, se si vuole vendere l’immobile, si ha la casa a disposizione più spesso senza tutte le complicazioni di un inquilino fisso». Insomma, una questione di pro e di contro. Anche se «le spese delle utenze in questo caso restano tutte a carico del proprietario, si deve garantire un servizio di pulizia generale dell’immobile tra un inquilino e l’altro e ci sono una serie di beghe burocratiche da dover smaltire – commenta il presidente di Fiaip Massa – sempre più spesso però, mettendo sui piatti della bilancia questi due generi di complicazioni, i proprietari finiscono per scegliere quelle che possono gestire in tempi comunque brevi. E i ricavi alla fine non sono troppo differenti: considerando una media di 80 euro a notte, un appartamento sulla costa è affittabile per 100-110 notti all’anno e uno nelle zone più interne per 80-90 notti. Mentre per un affitto residenziale, considerando un bilocale anche nell’area costiera, si va intorno ai 500 euro al mese». In tutto, secondo una prima stima, il mercato degli affitti residenziali per questo motivo «negli ultimi quattro anni – conferma Leoncini – è calato di circa il 25-30%».

Le richieste per l’estate

A registrare l’aumento più sensibile è proprio il mercato degli affitti estivi (che nell’area di Marina di Massa spaziano da una settimana a 15 giorni mentre nell’entroterra lunigianese sono più frammentati (dai 3 ai 5 giorni, oltre solo se si tratta di casali). «Anche per quest’anno le richieste ci sono e sono in crescita – commenta il presidente della Fiaip massese – tanto che per luglio e agosto non abbiamo praticamente più case o appartamenti da affittare ai vacanzieri. Il tipo di clientela? Per quanto riguarda la zona costiera in prevalenza si tratta di villeggianti italiani – conclude Leoncini – mentre molto più variato è il panorama nelle zone dell’entroterra: la maggior parte delle richieste arrivano dall’estero, soprattutto da Olanda, Belgio, Stati Uniti e anche dalla Polonia».  

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