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La ricostruzione

Lucca, muore nell'incendio in casa: chi era la 63enne uccisa da una scintilla fatale e le cause della tragedia

di Pietro Barghigiani
La 63enne vittima della tragedia e la polizia sul luogo dell'incendio (Foto Sernacchioli)
La 63enne vittima della tragedia e la polizia sul luogo dell'incendio (Foto Sernacchioli)

L’allarme è stato lanciato ai vigili del fuoco dai vicini svegliati dal fumo che aveva nebulizzato il quartiere

10 maggio 2024
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LUCCA. La speranza dei familiari è che non si sia accorta di niente. Quel passaggio dal sonno all’aldilà senza avere la consapevolezza della morte può essere una consolazione. Intossicata dai fumi sprigionati dal rogo innescato dal cortocircuito di una stufetta elettrica, poco dopo le 3, 30 di venerdì 10 maggio Beata Boruszkowska, 63 anni, nata a Varsavia, cittadinanza italiana, da tantissimi anni in Italia, è deceduta nella camera da letto della dépendance di Villa Mirti in via di Vaccoli al civico 140 di cui era proprietaria. Una tragedia consumata nel silenzio quella che si è portata via una signora conosciuta nella zona per una vita ritirata che non era distacco, ma indole di riservatezza. Il magistrato di turno ha disposto l’autopsia e il sequestro della casa. Uno scrupolo investigativo per un caso che al momento non presenta misteri per dinamica e contesto.

L’incendio

Da quello che è stato possibile ricostruire dai sopralluoghi di polizia e vigili del fuoco, il cortocircuito della stufetta lasciata accesa avrebbe provocato la scintilla iniziale a cui poi è seguito l’incendio. Dal piano terra al primo piano della casa situata sul retro della villa, le fiamme hanno divorato infissi e arredi. La signora era in camera da letto. Potrebbe non essersi accorta di quello che stava succedendo in casa dove il fuoco si è esteso dal punto di propagazione dell’elettrodomestico. I fumi hanno invaso ogni ambiente arrivando a saturare i pochi metri quadrati in cui si trovava Beata. E da quel momento è iniziato il conto alla rovescia concluso con il decesso.

I soccorsi

Intorno alla villa ci sono diverse abitazioni. Una distanza sufficiente a garantire privacy, ma anche ad accorgersi se una casa prende fuoco. L’allarme è stato lanciato ai vigili del fuoco dai vicini svegliati dal fumo che aveva nebulizzato il quartiere. Una squadra è intervenuta nell’area della dépendance. In parallelo si sono portati a San Lorenzo a Vaccoli anche i poliziotti delle volanti e l’ambulanza della Misericordia di Lucca con l’automedica del 118.

Il corpo

Le fiamme non hanno toccato il corpo della donna steso sul letto, ormai senza vita. La camera, quella sì, era stata colpita dai fumi mortali lasciando le pareti annerite dalla fuliggine e un cadavere tra le lenzuola.

Le indagini

Gli investigatori dell’anticrimine e della scientifica sono tornati a Villa Mirti per un sopralluogo più approfondito che è diventato un’informativa sommaria per il magistrato titolare delle indagini. L’apparenza è quella di una fatalità. Un incidente domestico contro il quale la vittima nulla ha potuto per difendersi.


 

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