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Lucca, Dustin Hoffman saluta con tre milioni di euro: il suo film è stato un affare d'oro per la città

di Michele Masotti
Dustin Hoffman e le riprese in città a Lucca
Dustin Hoffman e le riprese in città a Lucca

Ultime scene in piazza S. Frediano. Lungometraggio nelle sale a inizio 2025: ecco le ricadute economiche sul territorio al termine delle riprese

04 maggio 2024
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LUCCA. La festa sta finendo e gli amici se ne vanno ma per Lucca i conti, sia i termini economici che sul piano della visibilità mondiale, tornano. L’ultimo giorno di riprese (sabato 4 maggio), iniziate lo scorso 25 marzo, del film di Peter Greenaway con protagonisti i due premi Oscar Helen Hunt e Dustin Hoffman, senza dimenticare altrettanti artisti emergenti quali Sofia Boutella e Giacomo Gianniotti, ha permesso all’amministrazione comunale e ai produttori, la Facing East Entertainment (lato internazionale) e The Family (versante italiano), di stilare un bilancio su questi 40 giorni nei quali la città dell'arborato cerchio si è trasformata in un set a cielo aperto.

Indicazioni

Tra i frenetici allestimenti in piazza San Frediano delle ultime scene, una è stata girata all'interno del Caffè Santa Zita mentre l'altra invece sul sagrato della chiesa, e tra i turisti incuriositi da questo mulinello di operatori, sono emerse le prime indicazioni sull'uscita dell'attesa pellicola. «Il film dovrebbe uscire nelle sale a inizio 2025 – spiega Markus Barmettler, il produttore assieme a Philip Lee –. Molto probabilmente sarà presente al Festival di Cannes edizione 2025. Dopo aver visto alcune scene, mi immagino che la durata dell'opera sarà di un'ora e quaranta. Ci sarà un sequel? Essendo una pellicola unica nel suo genere, escludo questa ipotesi».

Il nome

Resta ancora dell'incertezza, a differenza di quanto era trapelato nei mesi scorsi, sul nome del film. «Greenaway vorrebbe chiamarlo Lucca Mortis – ricorda il produttore, tra gli altri, di The Revenant –. Se nel titolo dovesse esserci Lucca, potrebbe andare bene anche questa opzione. Chissà se questo sarà stato l'ultimo film di Dustin Hoffman». Dal punto di vista prettamente tecnico, si apre ora la fase di post-produzione che durerà fino a settembre: non è escluso, come sottolineato dai produttori, che alcune scene possano essere girate di nuovo. Grande soddisfazione anche per Ada Bonvini, ad di The Family, che ha rimarcato l'importanza di un'esperienza del genere nel lavorare con un cast e produzioni di livello mondiale.

Le ricadute

E la città? In attesa di conoscere tra qualche mese le risposte dei botteghini, la scommessa di portare a Lucca un film internazionale, con attori che da subito si sono mischiati con naturalezza nella quotidianità dei lucchesi, si è rivelata vincente. «Questa è stata un'occasione storica – afferma il sindaco Mario Pardini –. Sarà il film che avrà in primo piano più Lucca rispetto a quelli precedentemente girati. Ringrazio l'intero cast, il regista, innamorato da anni della nostra città, per il modo con cui hanno vissuto quest'esperienza e i nostri concittadini. Sicuramente un'organizzazione di questo calibro ha provocato qualche disagio, ma sono convinto che ci ricorderemo per molto tempo di questi quaranta giorni. Quelli che hanno consentito la realizzazione di un film capace di portare il nome di Lucca in tutto il mondo». L'assessore al turismo Remo Santini ha rimarcato, inoltre, come ci sia già stata una prima positiva ricaduta economica sulla città. «Del budget complessivo del film (Barmettler non ha confermato l'ipotesi che lo quantificherebbe in 18 milioni di euro, ndr), circa tre milioni, tra spese di alberghi, ristoranti e quant'altro, hanno avuto effetto immediato sulla città – dice Santini –. Si tratta già di una cifra molto importante, che giustifica gli sforzi compiuti per allestire tutto questo. Ma non sarà l'unica ricaduta: quella più importante si avrà, in termini di visibilità, non appena il film sarà fruibile al pubblico». Tra i sorrisi più raggianti c'è quello di Ivano Fucci, uno degli executive producer e lucchese doc, che ha sfatato quell'antico adagio che non vorrebbe dei profeti in patria. «Per il sottoscritto è stata un'esperienza più unica che rara – chiosa Fucci –. Con l'amministrazione, diventata parte del team di produzione, c'è stata una grande sintonia. Lucca ha dimostrato di poter ospitare grandi produzioni cinematografiche, aprendosi non solo ai produttori di Hollywood ma pure al mercato asiatico».

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