Il Tirreno

Lucca

Comunità in lutto

Addio Piero, storia e anima della Cri di Bagni di Lucca

di Emanuela Ambrogi
Addio Piero, storia e anima della Cri di Bagni di Lucca<br type="_moz" />

Prima dell’avvento del 118 le chiamate per i soccorsi arrivavano sul suo telefono di casa

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BAGNI DI LUCCA La comunità perde Piero Gazzarelli, 91 anni, una delle figure più amate, storico volontario della Croce Rossa mancato nella notte tra il 3 e il 4 dicembre all’ospedale San Luca di Lucca, dopo un breve periodo di ricovero.

Era rimasto vedovo alcuni anni fa, lascia la figlia Aurora e i nipoti. I funerali si terranno aller 10 di giovedì 7 dicembre nella chiesa di San Pietro in Corsena.

Autotrasportatore, era stato prima dipendente poi volontario della sezione Croce Rossa di Bagni di Lucca. Gazzarelli, nella locale sezione Cri dal 1975, ha ricoperto un ruolo di fondamentale importanza: quando non era ancora istituito il servizio della sanità pubblica con il numero 118, chi aveva urgente bisogno dell’ambulanza doveva fare il numero di casa sua, dove a rispondere era la moglie Clara.

Viveva alla Villa e non aveva mai cessato di dare una mano alla Croce Rossa da volontario, ruolo che ha vissuto con umanità, dedizione e impegno fino a poco tempo fa.

Era amato, apprezzato e stimato da tutti.

«Per noi tutti era Pierino – spiega commosso Moreno Fabbri, presidente della Cri a Bagni di Lucca – . Era un volontario storico della nostra cittadina, dagli anni 50. Gazzarelli è stato conducente delle ambulanze fino a che l’età glielo ha permesso. Ma anche dopo ha proseguito a dare il suo aiuto in Croce Rossa, con una grandissima carica umana. Ha contribuito a valorizzare il nostro comitato e si è reso sempre utile e disponibile. Una grandissima perdita, siamo tutti addolorati».

Anche Diego Bacci, volontario della Cri, lo ricorda con affetto: «Ciao Piero, amico e maestro – ha scritto – per molti di noi, la voce è l’uomo che in anni in cui il 118 non esisteva rispondeva 24 ore su 24 prestando soccorso a chi ne aveva di bisogno. Quanti ricordi, le brontolate se si usava un guanto in più o se la barella veniva rifratta male. E i sabati mattina a lavare i mezzi e tanto, tanto altro. Siamo cresciuti con te, con te abbiamo cercato di portare avanti la “baracca” come si diceva molte volte, e con te è crescita la passione per la Croce Rossa. Grazie Piero e porta un saluto a Clara, con cui oggi potrai gustare i famosi tortellini che molte volte si sono freddati».

Alla famiglia vanno le condoglianze anche della redazione de “Il Tirreno”.l

Emanuela Ambrogi

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