Susan Sarandon al Lucca Film Festival: «Vi racconto il mio rapporto speciale con la Toscana» – Video
Già prima del suo arrivo c’era una folla ad aspettarla attorno al red carpet: «Sono stata anche a Coreglia dove lavoravano i miei bisnonni e a Carrara a vedere dove Michelangelo prendeva il marmo»
LUCCA. Il viaggio lungo oltre un secolo ha raggiunto una delle sue mete. È il viaggio iniziato alla fine dell’800, quando nel grande flusso emigratorio che toccò anche la Lucchesia lo scultore Mansueto Rigali decise di cercar fortuna in America abbandonando la natia Coreglia Antelminelli. E ieri la pronipote di quell’emigrante è tornata a Lucca, camminando sopra un tappeto rosso come si addice a una diva. E che Susan Sarandon sia una star è fuori discussione. L’attrice, interprete di tantissime pellicole che hanno fatto la storia del cinema, ieri ha in un certo senso “chiuso il cerchio” che era stato aperto dal bisnonno Mansueto, e lo ha fatto ricevendo il premio alla carriera del Lucca Film Festival in quella che è un po’ anche la sua città. Un premio capace di strappare un’emozione particolare a lei che, pure, di riconoscimenti ne ha avuti tanti, a partire dall’Oscar di miglior attrice arrivato nel 1996. Una forte emozione che era collettiva, a giudicare dalla folla in attesa attorno al red carpet davanti al cinema Astra, già da molto prima dell’arrivo annunciato per le 21. Un’emozione che ha rischiato di travolgere la stessa Sarandon, letteralmente, quando un fan, nella frenesia di fare uno scatto in primissimo piano della diva ha finito per urtare il volto dell’attrice con il telefonino. Ma ci vuole ben altro per togliere il sorriso dal volto della Sarandon, che sempre bellissima, in un elegante abito nero, è entrata nel Cinema, dove ad attenderla c’erano, oltre a moltissimi cinefili, anche parecchie autorità: accanto al presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Marcello Bertocchini, grande appassionato di cinema e sempre presente quale supporter del Lff, e oltre al sindaco Mario Pardini con la moglie, anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
Una volta sul palco l’attrice ha parlato suo rapporto speciale con l’Italia: «È molto emozionante per me essere qui perché i miei bisnonni lavoravano le figurine a Coreglia prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Ho anche origini siciliane perché mio nonno era di Ragusa e si trasferì in America quando aveva 11 anni. Ho anche una figlia con un uomo di Roma (lo sceneggiatore Franco Amurri ndr). Sono molto fiera di essere qua, sono stata a Lucca, a Coreglia e a Carrara a vedere dove Michelangelo prendeva il marmo. Mi spiace rimanere così poco, ma devo tornare a lavorare. Franco Amurri, figlio di Antonino Amurri, è la prima persona che mi ha introdotto al cinema italiano. Lui è andato a vivere con sua nonna quando aveva 5 anni e tutti i giorni andava al cinema. Così è diventato un regista e uno scrittore. È questo che rende il cinema magico e gli italiani lo fanno meravigliosamente. Il cinema ci mostra ciò che abbiamo in comune e celebra le nostre differenze. Sono felicissima di aver fatto il red carpet con questa colonna sonora meravigliosa». La colonna sonora era quella del film che sarebbe stato proiettato di lì a poco, e indicato proprio da Susan Sarandon, ossia Nuovo Cinema Paradiso, e scelto perché a seguito dello sciopero di attori e sceneggiatori negli Stati Uniti, i membri del sindacato Afta non possono pubblicizzare un lavoro in cui sono direttamente coinvolti.
«Avere un premio Oscar nella nostra città è una cosa che ci ricorderemo per tanto tempo», ha commentato il sindaco Pardini. «Mi hanno sempre interessato –ha aggiunto il presidente Giani – le storie delle persone partite dalla Valle del Serchio per realizzarsi in America. Pensare che è stata attrice in successi come Thelma e Louise mi emoziona».
Poi tanti applausi e il film, ma l’esperienza lucchese di Susan Sarandon non finirà qui: oggi alle 17,30 nel complesso di San Francesco sarà protagonista di una master Class organizzata da Lucca Film Festival e Scuola Imt in occasione della Bright-Night. E poi, alle 11, l’abbraccio reciproco con la città con il concerto di saluto (a ingresso libero) dell’orchestra del Conservatorio Luigi Boccherini in piazza Cittadella.
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