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Lucca, Tarabori inaugura il nuovo punto vendita e assume

di Luigi Spinosi
Il taglio del nastro
Il taglio del nastro

Posti di lavoro nell’azienda di macchine agricole: come candidarsi

19 marzo 2023
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LUCCA. «Certi amori fanno giri lunghissimi e poi ritornano», cantava Venditti, e, in un certo senso, quello della Tarabori è stato un lungo giro nel tempo per tornare alle origini. Lo ha raccontato, facendo fatica a trattenere l’emozione, Massimo Tarabori, titolare dell’azienda che ieri ha inaugurato il suo nuovo punto vendita in via Nuova per Pisa. Ufficialmente l’azienda specializzata nella vendita di macchinari e attrezzature agricole nacque nel 1969, con l’apertura della prima sede ad Altopascio grazie allo spirito imprenditoriale del padre di Massimo, Gianfranco. Ma in realtà le radici sono ancora più antiche, e risalgono al nonno Aladino, «che nel 1957 acquisto la licenza Piaggio dalla famiglia Terigi – ha spiegato Massimo – poi, cosa che ho scoperto solo di recente, decenni fa vendemmo la licenza per le moto Honda alla Chiocchetti». Ed eccolo lì il passato che ritorna: il nuovo punto vendita (che prende il posto di quello di viale Del Prete) si trova accanto alla futura sede Terigi e davanti all’attuale sede Chiocchetti, nel complesso che fu della stessa concessionaria moto. E, dentro, accanto a trattori Kobota, Landini, Ferrari, e a macchinari Stihl, Pellenc o Evergreen è possibile trovare anche il marchio Honda. Non su delle moto, ma sugli ultimi ritrovati nel campo dei macchinari agricoli.

Del resto il tempo pare fondersi in questa storia, tra il passato, materializzato qui in due splendidi trattori d’epoca (un Landini e un Fendt), il presente del taglio del nastro, e il futuro, rappresentato non solo dalle tecnologie di avanguardia per l’agricoltura (la più antica delle attività umane, ma anche quella che più guarda all’innovazione), ma anche dalle nuove generazioni. Accanto a Massimo Tarabori, a sua mamma Giuliana, anche i figli Filippo e Gabriele, nuovo socio della Tarabori.

Già, semplicemente “la” Tarabori, perché la definizione di “azienda” non rende giustizia. La Tarabori è soprattutto una famiglia, nonché un punto di riferimento per pratica l’agricoltura. Lo è da più di 50 anni e, da quel che si vede, lo sarà per molto tempo ancora. Un concetto di famiglia ribadito anche dall’arcivescovo Paolo Giulietti, in un certo senso parte attiva dell’inaugurazione, visto che era stato proprio lui a indicare la data del 18 marzo. Il motivo? Semplice, cade a ridosso di San Giuseppe, «un riferimento per il mondo del lavoro e per la famiglia». Lo stesso Giulietti ha sottolineato la prova di fiducia rappresentata da questa inaugurazione. Concetti ripresi nel suo saluto anche dal sindaco Mario Pardini, presente insieme a molti altri amministratori della Piana e anche al suo predecessore Alessandro Tambellini, noto appassionato del mondo dell’agricoltura. Una fiducia testimoniata anche dalle prospettive di crescita, date le previste assunzioni in diversi settori. È possibile inviare il curriculum a info@tarabori.it, le caratteristiche richieste? Una sola: aver voglia di fare.
 

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