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L’allarme dell’Asl: sempre più carcasse di cinghiale vengono “rubate”

cinghiale
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Sottoposte a sequestro e in attesa di essere portate al centro di smaltimento, sono fatte sparire per essere mangiate

29 novembre 2022
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LUCCA. La peste suina africana è giunta in Italia nel gennaio 2022. E' una malattia che non colpisce l'uomo, ma arreca molti danni per mortalità negli allevamenti di suini domestici e il blocco dell'esportazione  dei prodotti di salumeria per prevenirne l'ulteriore diffusione, con un grande danno economico per tutti operatori del settore, oltre che d'immagine per il nostro Paese.
Tra le misure di controllo c'è la verifica di tutti i cinghiali deceduti, anche quelli a seguito di incidenti, con un campionamento della carcassa dell'animale e la distruzione della stessa.
Purtroppo sempre più frequentemente – evidenzia il servizio veterinario della Piana di Lucca – si verifica la sparizione dei cinghiali morti già imballati per il trasporto verso il centro di smaltimento ed identificati con cartello di "Sequestro".

Questa pratica è estremamente pericolosa per vari motivi. Prima di tutto per l'impossibilità di monitorare tempestivamente la presenza della peste suina africana sul territorio e conseguentemente di attuare tutte le misure necessarie per il controllo della malattia;  inoltre, per il mancato controllo sulla trichinosi, malattia parassitaria pericolosa per l'uomo che può presentarsi a seguito di ingestione delle carni di cinghiale infestate dal parassita (si ricorda il caso di pochi anni fa in Garfagnana, che ha portato al ricovero in ospedale di una quarantina di persone).

Si sottolinea, infine, che gli animali morti non sono idonei al consumo umano perché non sono note le cause del decesso, le condizioni sanitarie degli animali e il tempo intercorso dalla morte.

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