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Livorno, Esciua allo scontro sul marchio

di Alessandro Bernini
Esciua
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Il club Magnozzi spiega: «Voleva modificare il contratto sulla cessione di “Us”. Ci ha detto che se non accettiamo, lui comunque andrà avanti con un altro nome»

07 maggio 2024
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LIVORNO. Se c’è qualcosa che a noi livornesi nessuno potrà mai togliere, è l’appartenenza. Certo, “Us Livorno” può sembrare soltanto un nome, un marchio, ma in realtà è la nostra storia. Non a caso a prenderlo e custodirlo è stato Enrico Fernandez, uno che ha dato amore al Livorno in ogni giorno della sua vita.

Adesso sul nome “Us Livorno” si sta aprendo un caso non da poco.

La situazione

Intanto chiariamo bene come stanno le cose. In sostanza: il Magnozzi, grazie al suo presidente Fernandez, è proprietario del marchio Us Livorno e del simbolo storico “del dollaro”. Questi sono stati dati fino a oggi a titolo assolutamente gratuito prima a Paolo Toccafondi e ora a Joel Esciua ma a giugno la concessione scade. Quindi dovrà essere il Club Magnozzi a dire “sì, lo concediamo ancora a Esciua” oppure “no, nessuna concessione”.

L’incontro

Nei giorni scorsi vi avevamo parlato di un primo contatto tra Esciua e il Club Magnozzi non andato bene.

A spiegare esattamente cosa è successo è Pasquale Lamberti, vicepresidente del Club Magnozzi. «Lunedì della scorsa settimana il nostro presidente Enrico Fernandez ha riportato al consiglio direttivo quello che Esciua gli aveva detto. Ovvero che o accettavamo la bozza di contratto presentata da lui oppure avrebbe fatto da solo, quindi andando avanti anche senza il nome Us».

La bozza però non è stata accettata dal Magnozzi perché c’erano delle clausole e dei vincoli diversi rispetti a quelli iniziali che non hanno convinto per niente il club. «A quel punto - spiega Lamberti - insieme a Curzio e agli altri, abbiamo respinto quelle richieste e rimandato indietro il contratto con la nostra nuova proposta, con delle modifiche nette in alcuni articoli». Anche perché il titolo è del Magnozzi e dunque della città, non di un presidente. Ma niente da fare. Esciua ha rifiutato la controposta del Magnozzi. «Sì, è vero, ha rifiutato. A quel punto è stato deciso di riaggiornarsi al 30 maggio».

Su questo contratto il club Magnozzi non sembra intenzionato a cedere tanto facilmente. «Una cosa è certa - dice Lamberti - il testo di questo contratto lo scriviamo noi e non la controparte».

La rottura

Ma cosa significa “o accettavamo la bozza di contratto presentata da lui oppure avrebbe fatto da solo, quindi andando avanti anche senza il nome Us” ?

Come già spiegato, la matricola di affiliazione segue la partita Iva e dunque il Livorno di Esciua farebbe comunque il suo campionato di serie D, questo è sicuro. Ma dovrebbe cambiare nome. Quindi non “Us Livorno” e neanche “As Livorno” (fallito). Dovrebbe inventare un’altra denominazione. Si arriverà alla rottura completa ? Di certo i rapporti tra Esciua e Magnozzi non sono più idilliaci come un anno fa.

Il gruppo di Locatelli

Sull’altro fronte il gruppo legato ad Andrea Locatelli ha avuto altri incontri in città sia domenica che ieri. Locatelli ha deciso di evitare dichiarazioni ma da quanto ci risulta, i suoi tentativi di contattare Esciua coi mezzi tradizionali stanno andando sempre a vuoto. La cosa che non si capisce è questa: ma se non vuole vendere, perché Esciua non risponde a Locatelli e dice “no grazie”? Non sarebbe più facile? Non si capisce perché qui si continua a perdere tempo.

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