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Basket: Serie B

PL, il flop nel giorno sbagliato: la peggior prestazione nella partita più attesa dai tifosi

di Francesco Parducci
PL, il flop nel giorno sbagliato: la peggior prestazione nella partita più attesa dai tifosi

Ma si volta subito pagina, il segnale è la “sciarpata” sul meno 30. Due giorni di riposo (ieri e oggi) e poi una settimana e mezzo abbondante di lavoro con la testa concentrata solo sull'obiettivo

23 aprile 2024
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Livorno Non poteva andare peggio. La PL interrompe la sua lunghissima striscia di vittorie (e questo prima o poi poteva pur accadere, la legge dei grandi numeri non è stata scoperta per caso) ma lo fa nel modo più fragoroso e nel giorno più sbagliato, quello del derby. Questa volta le cifre spiegano molto: 31% da 2 per una squadra che in campionato ha tirato con il 57%, 21% da 3 (ma prima delle ultime tre triple consecutive era assai meno) per chi in stagione ha avuto il 38%, e il dato più clamoroso è forse quello della valutazione complessiva di squadra: 35, a fronte di una media stagionale di 98,8.

Spina staccata

La risposta a questi numeri impietosi non può che essere una: la squadra ha staccato la spina alla fine della partita (bellissima) contro Herons quando è stata certa del primo posto e nessuno, in settimana, è stato capace di riattaccarla. Farlo durante la partita era ormai impossibile. Il tutto con il massimo del rispetto per la grande prestazione offerta dai ragazzi di Andreazza, approcciati al derby con ben altro atteggiamento. Ma la PL di domenica avrebbe perso contro qualsiasi altra squadra della categoria, non solo contro una big come la Akern. Perchè la cosa che ha fatto più male non sono stati tanto gli 8 (!) punti segnati nel primo quarto a fronte dei 27 subìti, quanto il rientro dagli spogliatoi dopo l'intervallo lungo.

Illusione rimonta

Perché alla PL era già successo di dover rimontare passivi importanti, ma se, come in questo caso, aveva sbagliato l'approccio alla partita, almeno era rientrata dal riposo con gli occhi della tigre. Questa volta l'inizio del terzo quarto ha fruttato (si fa per dire) un parziale di 0-14 che ha fatto calare definitivamente il sipario su qualsiasi speranza di riaprire l'incontro e sul 68-29 ha fatto temere (o sperare, dipende dai punti di vista) che una partita che doveva valere solo per le statistiche si trasformasse invece in una giornata storica.

Le reazioni

Chiaro, a questo punto, che non tutti potevano prenderla bene, consolandosi con il fatto che il primo posto era ormai intangibile. I fedelissimi, quelli che da ottobre a aprile si sono sciroppati migliaia di chilometri su e giù per la penisola hanno voluto e ottenuto un confronto con la squadra, confronto costruttivo il cui senso, alla fine, è stato questo: avete fatto schifo, così mai più. Ma ora riprendiamoci tutti insieme.

Insomma, una bella apertura di credito per squadra e staff simboleggiata, anche, dalla commovente sciarpata fatta lo stesso, con il groppo in gola, sul – 30 a 2' dalla fine. Un'apertura di credito che ora la squadra non deve dissipare. Dimenticare questa umiliazione, per tanti, non sarà facile. Perché il social malefico è sempre lì pronto a ricordarti le cose più sgradevoli. Ma nemmeno si deve dimenticare la vittoria della Supercoppa, le 28 vittorie su 34 partite di regular season (nessuno ha fatto meglio in tutta la serie B e solo Trapani in tutti i campionati nazionali), il primo posto che ora consente di aspettare Imola con due settimane per resettare questa brutta pagina.

Come ripartire

Due giorni di riposo (ieri e oggi) e poi una settimana e mezzo abbondante di lavoro con la testa concentrata solo sull'obiettivo, rimandando a dopo tutto il resto, visite agli sponsor, selfie, colazioni, merende e quant'altro, tutte cose importantissime nell'ambito di un cammino stagionale, ma che ora devono lasciare il passo a palestra e spogliatoio, con la speranza di poter recuperare al meglio un paio di giocatori che non sembrano attraversare un buon momento. Comincia un campionato nuovo, ben più ostico del precedente, nel quale squadre deboli non ce ne sono e ogni partita richiederà da parte di tutti il massimo del disponibile. Il pubblico farà la propria parte e la sciarpata di cui s'è già detto vale come una promessa che il botteghino non risentirà della figuraccia di domenica. Ma la palla (in tutti i sensi) passa ora nelle mani di squadra e coach: sta a loro cancellare (almeno dalle menti, dagli archivi sarà purtroppo impossibile la brutta giornata di domenica) e ripartire così come seppero fare dopo il 7 gennaio. Della mucca di Nikolic, quella che dava un calcio al mastello dopo averlo faticosamente riempito di tanto buon latte, proprio non si sente il bisogno.
 

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