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Meteo in Toscana, aprile pazzo tra caldo e pioggia: l’analisi e le previsioni di Lorenzo Catania

di Flavio Lombardi
Meteo in Toscana, aprile pazzo tra caldo e pioggia: l’analisi e le previsioni di Lorenzo Catania

Temperature in aumento, ma il bel tempo non durerà. L’esperto di fisica dell’atmosfera fa il punto della situazione: «Rovesci notturni? Colpa del riscaldamento». E poi la previsione per il 1 maggio

27 aprile 2024
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LIVORNO. Una situazione meteo non particolarmente stabile quella che sta accompagnando aprile. Con piogge e temperature anche rigide rispetto alla norma.

Il ritorno del caldo

Da venerdì 26 aprile un ciclone atlantico in arrivo da Ovest, passa dalla Normandia e favorisce l’ingresso sulla Penisola di correnti che faranno salire le temperature. Tanto che in Toscana si potrebbe azzardare un weekend estivo, con massime che a Livorno potrebbero toccare i 27 gradi fino a martedì.

...E della pioggia

Tutto procede verso le infradito? Macché. Si comincia di nuovo a toccare ferro per il primo maggio, dove la pioggia (ma non il freddo) potrebbe rovinare la scampagnata. Gli addetti ai lavori non si sbilanciano in ipotesi che vadano oltre i tre o quattro giorni. Un’analisi del clima pazzo arriva dal meteorologo Lorenzo Catania. «In prospettiva, gradualmente, la temperatura aumenta – spiega – e in particolare fra domenica 28 e martedì 30 aprile. Anche la notte non si scenderà sotto i 12/13 gradi. A Livorno avremo belle giornate, anche se non si può escludere qualche nuvola. Una tregua di nel tempo che potrebbe essere preceduta da deboli piogge sabato 27 asprile fino a metà giornata».

Il primo maggio

E per il primo maggio? «Presto per dirlo, ma esiste la concreta possibilità che piova. C’è una perturbazione che si stacca dalla Spagna e dal Marocco ma ancora non si è riusciti a determinare con esattezza se passerà sul nord o sul centro dell’Italia, e anche se il fenomeno sarà più o meno intenso. Occorreranno ancora un paio di giorni per fare una previsione più attendibile. Un tempo che comunque, resterà variabile anche nei giorni successivi. Cioè, tutta la prima settimana di maggio», dice ancora Catania. Un aprile un po’ strano, atipico: «Prime settimane particolarmente calde, anche con primati. In Toscana, ma pure al centro del nostro continente europeo». Il clima che cambia ci mette ancora lo zampino? «Diciamo che non è tanto l’ondata di caldo, quanto il rovesciamento rapido di fronte che si è registrato, il repentino passaggio dal caldo al freddo. Un crollo che è stato particolarmente intenso. Il cambiamento velocissimo – prosegue l’esperto di fisica atmosferica – si può correlare al riscaldamento globale. Che ha un ruolo. Saranno sempre più frequenti gli sbalzi improvvisi. Avere freddo da noi adesso, non significa che il clima non si stia modificando. Si tratta di zone ristrette. Il riscaldamento globale significa prendere la temperatura media che si riscontra su tutta la terra. Se è alta altrove, la media comunque tende ad aumentare».

Temporali notturni

Lorenzo Catania poi spiega il fenomeno dei temporali notturni, che in questo inizio di primavera non sono certo mancati in Toscana. «Non sarebbe ancora il periodo. Più caratteristico della fine estate, inizio autunno. Significa che le brezze, quella di terra e quella di mare – dice Catania – durante la giornata sono particolarmente intense. E questo, è un altro punto che ci suggerisce che la terraferma si surriscalda eccessivamente e il mare è leggermente troppo caldo. Se si andasse a guardare dove si sono scaricati la maggior parte dei fulmini in mare, è accaduto alle Secche della Meloria. Dove il mare è meno profondo e si scalda più facilmente ai raggi del sole». Un sospiro di sollievo, lo possono tirare tutti quelli che sono dediti all’agricoltura. Per Catania, non siamo più a rischio di gelate. «Nessun colpo di coda in questo senso. Almeno nelle zone pianeggianti. Un po’di brezza dal mare e la temperatura si addolcisce». E per andare al mare? «Nessun pronostico. Nell’estate 2014 fu un luglio e agosto di continui temporali. Non si andava a fare il bagno, ma in compenso i boschi erano pieni di porcini».

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