Il Tirreno

Livorno

La riforma

Contratto lavoratori dei porti, a maggio nuovo sciopero

di Maurizio Campogiani

	Un momento del convegno-assemblea
Un momento del convegno-assemblea

Livorno: la decisione emersa a margine dell’assemblea/convegno promossa dall’Usb a Fortezza Vecchia che ha fatto il punto sulla 84/94 a trenta anni dalla sua entrata in vigore

22 aprile 2024
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LIVORNO. Oltre quattro ore di serrato confronto che hanno visto come protagonisti lavoratori e dirigenti di Compagnie ed ex Compagnie Portuali provenienti da tutta Italia ed esponenti di primo piano della portualità nazionale e locale. Si è rivelata particolarmente interessante l’assemblea/convegno promossa dall’Usb e svoltasi nel pomeriggio di venerdì 19 aprile a Fortezza Vecchia a Livorno.

Un nutrito gruppo di esperti del settore ha voluto effettuare un check-up alla Legge di Riforma entrata in vigore proprio trenta anni fa, oggetto di una prima modifica nel 2016 e per la quale si parla di ulteriori, imminenti aggiustamenti. A dare il saluto della città, in apertura di convegno, è stato direttamente il sindaco di Livorno, Luca Salvetti. Sul palco si sono poi succeduti, come detto, diversi dirigenti e lavoratori portuali provenienti da Genova, Civitavecchia, Livorno, Piombino, Napoli, Trieste e Salerno. Grande attenzione agli interventi di questi ultimi, che stanno vivendo il dramma dello stato di crisi e con la minaccia di possibili licenziamenti.

Tra gli interventi, quello dei presidenti delle Autorità di Sistema Portuale di Trieste e Livorno, Zeno D’Agostino e Luciano Guerrieri, entrambi soffermatisi sulle incertezze che stanno caratterizzando il dibattito sulla riforma della legislazione vigente, giudicata comunque meritevole di non avere stravolgimenti, ma eventuali modifiche da introdurre sulla base di particolari aspetti che possono aver mostrato criticità nel corso di questi trenta anni.

Una riforma che, peraltro, dovrebbe interessare direttamente le Adsp visto che si parla di possibile ingresso di privati. Soprattutto i rappresentanti delle imprese articolo 16 e articolo 17 (tra i presenti, il Presidente di ALP Livorno, Iari De Filicaia, quello di ALPT Trieste, Francesco Mariani, e i presidenti delle Compagnie Portuali di Livorno e Civitavecchia, Enzo Raugei e Patrizio Scilipoti) e delle organizzazioni sindacali hanno poi rimarcato come sia arrivato il momento di allargare il confronto a tutto l’universo portuale, con una riflessione seria che superi un dibattito che attualmente sembra svilupparsi solo nelle stanze del potere.

Chiesta a gran voce, quindi, la creazione di un tavolo nazionale o, in alternativa, la convocazione ufficiale di incontri con le diverse parti in causa. «Ciò – ha ribadito con forza Francesco Staccioli, dell’esecutivo nazionale di Usb che ha concluso i lavori – per evitare che si facciano pericolosi salti nel buio che in qualche modo possono mettere a repentaglio un sistema che finora ha dimostrato di funzionare e che, soprattutto, possono mettere a rischio i posti di lavoro».

Proprio su questo aspetto sono arrivati interventi di solidarietà nei confronti dei lavoratori di Salerno e anche quelli di alcuni rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza che hanno rimarcato la necessità di un monitoraggio attento e costante contro i tentativi di arrivare all’autoproduzione per le operazioni e i servizi a bordo delle navi, con particolare riferimento ai traghetti. Inevitabilmente i discorsi sono poi scivolati sui ritardi che stanno caratterizzando il rinnovo del contratto di lavoro.

Al riguardo, i rappresentanti di Usb, che hanno chiesto di entrare ufficialmente a far parte del tavolo delle trattative visto il superamento della soglia del 5% degli iscritti, hanno anticipato di aver concordato con le altre sigle sindacali la proclamazione di ulteriori iniziative di lotta dopo lo sciopero dello scorso 5 aprile. Almeno un’altra giornata di totale astensione dal lavoro nei porti si terrà entro la prima quindicina di maggio.

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