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Ristorante e parcheggio multipiano: prende forma il nuovo porto turistico di Livorno

di Juna Goti
Ristorante e parcheggio multipiano: prende forma il nuovo porto turistico di Livorno

Pannelli solari, una piazza verde, servizi igienici. Così cambierà il mediceo fino agli scali: obiettivo è partire con i lavori a inizio estate per aprire la prima parte entro la fine dell’anno

26 marzo 2024
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LIVORNO. Il ristorante a pelo d’acqua, il parcheggio multipiano, servizi igienici lungo le banchine, pannelli solari e una piazza verde. Il nuovo porto turistico, che nei piani di Azimut Benetti e di D-Marine entrerà in parte in funzione entro la fine di quest’anno, non cambierà solo gli specchi acquei del Mediceo e della Darsena, con 641 nuovi posti barca, ma anche pezzi di città, visto che sono previste anche opere a terra, a servizio sia di chi arriverà da fuori che dei livornesi.

La prima parte del progetto esecutivo è al vaglio dell’Autorità portuale, quindi è bene precisare che cambiamenti sono ancora possibili. Ma il progetto definitivo, commissionato dalla Porta a Mare Spa e firmato a gennaio da Marco Casamonti&Partners, dà comunque un’idea di come diventeranno le aree tra la Darsena nuova (di fronte agli scali Novi Lena), il bacino piccolo (scali Cialdini) e il porto Mediceo, dal molo Elba, davanti all’Andana degli Anelli, fino alla testata del Molo Mediceo. In tutto 121.868 metri quadri. A gennaio, dopo vent’anni di attesa, il presidente dell’Authority, Luciano Guerrieri, ha firmato la concessione quarantennale in favore della società Porta a Mare, che oggi vede le quote divise tra il colosso degli yacht Azimut Benetti e il gruppo internazionale D-Marine.

Il Tirreno a inizio marzo ha raccontato tempi e tappe del progetto, che giovedì sarà presentato alla città. Oggi ecco alcuni dei contenuti principali, con i primi elaborati grafici.

Sono almeno cinque i punti che saltano all’occhio, immaginando di spostarsi nel prossimo futuro dalla città verso il mare, quindi dal ponte dei francesi fino alla punta dei Piloti. Il primo: l’area del bacino piccolo, fronte scali Cialdini, a pochi passi dai Quattro Mori, sarà riqualificata e la paninoteca e la tabaccheria che si trovano sul ponte potranno spostarsi più vicino all’acqua, in un nuovo edificio.

Il secondo: all’Andana Elba, nello spazio vista barche accanto all’Andana degli Anelli, sono previste pergole per ripararsi con pannelli fotovoltaici e servizi igienici. Proseguendo oltre il ponte girevole, sull’Andana delle Ancore, passato lo spazio per servizi igienici, parcheggi, uffici della marina, del porto e degli ormeggiatori, ecco l’ex hangar Polmare trasformato in un ristorante a vetrate di 220 metri quadri. Quindi, camminando lungo la banchina, la ribattezzata piazza del Molo mediceo, con nuovi spazi verdi e fioriere. Subito dopo compare l’autorimessa multipiano da 200 posti auto (considerando che in tutto il porto turistico ne sono previsti 547).

Partner nella gestione è appunto D-Marine, che ha sede in Grecia e che oggi conta 26 porti turistici nel Mediterraneo: è del fondo di private equity Cvc, che l’ha acquistata nel 2021 dal gruppo turco Dogus. La filosofia di fondo è quella di riprodurre, con i porti turistici, quanto hanno fatto le grandi catene di alberghi, come Sheraton o Four Seasons, creando una rete integrata di servizi di altissimo livello. «Livorno – sottolinea al Tirreno Nicolò Caffo, alla guida di D-Marine Italia – si trova nel triangolo d’oro della nautica mondiale, tra Liguria, Costa Azzurra, alta Toscana, Corsica e Sardegna. È una delle poche marine nella sua zona che riesce a ospitare barche fino a 80 metri e questo è indubbiamente un punto di rilievo per una marina premium». Anche perché «in generale vedere barche grandi è un richiamo per quelle più piccole». Insomma, «Livorno ha senz’altro delle potenzialità grandi, ed è il motivo per cui siamo lì. Dopodiché D-Marine ha un’occupazione media, nelle sue 26 marine, superiore al cento per cento e credo che i posti di Livorno saranno senz’altro riempiti tutti». E «come dice sempre Assomarinas, una nuova marina in Italia genera un indotto pari a 7-8 volte il flusso di business della marina stessa. Quindi credo che questo sia un bellissimo progetto non solo per la marina, ma anche per tutto il circondario». I tempi? «Abbiamo mandato la richiesta di permesso a costruire al Comune – fa sapere – e la prima parte del progetto esecutivo all’Autorità portuale. È stata convocata la conferenza dei servizi, quindi le varie autorità dovranno esprimersi. La conferenza dovrebbe terminare a fine giugno e lì partiremo con i lavori».

La parte in cui si dovrà lavorare più rapidamente sarà quella di fronte all’Andana degli Anelli, che servirà per spostare temporaneamente i circoli nautici.

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