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Nuovi consigli di zona, qui nasce il Partito dei Cittadini. «Livorno la vogliamo così»

di Franco Marianelli
Nuovi consigli di zona, qui nasce il Partito dei Cittadini. «Livorno la vogliamo così»

I 91 candidati si raccontano nel salone del Tirreno: idee, proposte, suggerimenti. L’iniziativa in vista delle elezioni. Salvetti e Camici spiegano e rilanciano

22 marzo 2023
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LIVORNO. Tutti uniti a sostegno del Pdc, che non è l’acronimo di un nuovo soggetto politico ma è il “partito dei cittadini”, ovvero lo spirito che unisce amministrazione comunale e candidati alle prossime elezioni di quartiere, che avranno luogo in città dal 27 marzo al 2 aprile. Ieri, alla presenza del sindaco Luca Salvetti e della vice Libera Camici, i cittadini che si sono candidati ai futuri consigli di zona (e che sono riusciti a raccogliere le firme necessarie) si sono presentati nell’auditorium del Tirreno, che ha ospitato l’iniziativa del Comune, intervistati da Juna Goti dopo il saluto del capocronista Andrea Rocchi.

Non ci sono rappresentanti della zona 6 (Colline, ospedale e stazione), che non ha raggiunto il numero minimo previsto di candidature e quindi non vedrà eleggere il proprio consiglio.

In sala ci sono molti dei 91 candidati e in parecchi si fanno avanti per presentarsi (è bene ricordare che si impegneranno in questo percorso a titolo gratuito, senza prendere un euro). Si parte dalla zona 1, ovvero i quartieri nord della città. Giuseppe Barbato, per esempio, è presidente di un’associazione sportiva che opera a Shangai e che vuol promuovere oltre al calcio l’hockey, e che vuol diffondere ancora di più lo sport nel quartiere. È seguito da Franco Fantappiè, volontario di Anpana (l’associazione a sostegno egli animali randagi) che porterà il contributo dell’associazionismo nei consigli di zona. Per La Cigna parla poi Fabio Giachetti, che si preoccupa della sua area «da tempo dimenticata». Giuseppe Pretigiacomo, candidato in carrozzina, porterà la sua energia e le tematiche dei disabili nell’assise di Corea.

Si passa ai candidati della 2, ovvero il centro, con Vnezia, Garibaldi, Magenta. Qui i candidati sono il numero maggiore, 23. Tra quelli che si raccontano c’è Laura Banchetti, che si definisce da sempre «cittadina attiva» per raccogliere firme per molte battaglie e che vuol gettare questo entusiasmo nell’attività del quartiere. Con lei candidata Antonella Cenci del comitato Pontini-SanMarco che lavora per rianimare piazza Garibaldi e restituirla ai cittadini. Parla poi la giovane Giulia Cipolli esponente del Centro mondialità e del Cesdi, con le stesse idee in merito alla necessità di portare nuova vita nella piazza dell’eroe dei due mondi. Carattere deciso da ex sindacalista delle Ferrovie quello di Filippo Cufari (zona Magenta) che se eletto porterà il sapore delle vecchie battaglie nel consiglio. Volto noto quello di Stefania D’Echabur, giornalista culturale e anima di piazza XX Settembre. Torniamo in via Garibaldi con Cristina Donati che parla dei cittadini come «piccoli mattoncini» che dovranno lavorare assieme. La giovane Francesca Nori assicura invece che, se eletta, si batterà per il quartiere dove ha sempre abitato, ovvero la Venezia.

Spazio a una donna immigrata che da tempo risiede in città, Salma Akther, che viene dal Bangladesh, che spiega di trovarsi bene ma anche di voler dare una mano per risolvere i problemi del centro. In centro vive Morgana Puccinelli, che garantisce un orecchio attento per i problemi di via Magenta e dintorni, mentre lo stesso occhio Jacopo Del taglia lo assicura per la zona di piazza Grande (e tocca già il tema della futura discoteca). Esteljano Zanaj, figlio di immigrati ma nato a Livorno, fa il sindacalista e lo farà anche per risolvere i problemi della zona Garibaldi, dove vive.

Passiamo alla zona 3, ovvero Fabbricotti, San Jcopo, Borgo Cappuccini e Porta a Mare (20 candidati). Alessandro Andrei, per esempio, se eletto, lavorerà per rilanciare le opportunità e potenzialità che il suo quartiere ha. Gabriele Casarosa insiste invece su viabilità a sicurezza a San Jacopo, Lorenzo Corea è entusiasta della prospettiva di lavorare per il quartiere e strappando il sorriso e l’applauso della sala dice al sindaco «che una volta eletti sarà difficile mandarci via» (ma Salvetti replica che «non ci penso nemmeno, anzi»). L’avvocato Alberto Gualandi, San Jacopo, dichiara di esseri candidato in quanto convinto dell’assoluta apartiticità di queste competizioni. Per Borgo Cappuccini parla Massimiliano Lemmi, per San Jacopo sia Massimo Mancini che Mauro Meini, che ne vuol fare il «quartiere buono della città».BorgoCappuccini sarà rappresentato, se eletti, anche da Lorenzo Midili e Francesa Carpentieri, che teorizza come i cittadini dovranno aiutarsi l’un l’altro per risolvere i propri problemi. Clara Sforza, napoletana residente a Livorno e innamorata della città, si candida per Frabbricotti. Angelo Passafiume, ex colonnello delle forze speciali, getterà l’agonismo del suo mestiere nella difesa e promozione di San Jacopo. Esprime entusiamo pure il praticante avvocato Alessandro Raffaele, che corre per Fabbricotti. Sempre per il consiglio di zona 3 scende in campo il volto noto dell’avvocato Bruno Neri, già difensore civico di un comune della provincia e avvocato nelle vicende del Moby Prince.

È la volta della zona 4, da Salviano alla Scopaia, fino alla Valle Benedetta. I candidati qui sono in tutto 17. Il primo a parlare è Giuseppe Pera, presidente dell’associazione Reset, che cita la scommessa vinta delle Terme del Corallo e insiste sulla tutela e il recupero delle ville storiche di Montenero e Monterotondo. Giovanni La sala parla per il quartiere della Scopaia, mentre Walter Terreni (sempre della Scopaia) porta sulla scheda l’esperienza dell’Associazione degli invalidi di guerra.

L’infermiera Gianfranca Mascagni (Salviano), con 40 anni di anzianità, porterà i temi della salute nel consiglio di zona, sempre se eletta. Ultimi a parlr per la zona Laila Volpi, voce di Collinaia, e Walter Carpentiere, dell’attivissimo comitato insieme per Magrignano, impegnato «perché non accada più quello che è acaduto con Salviano 2».

Quindi la zona 5, con Ardenza, La Rosa, Montenero, Antignano e Castellaccio. Tra quanti si presentano in sala c’è Stefano Bugatti, ex metalmeccanico di Antignano, con esperienza nel sindacato, e Davide Crovetti, una testimonianza emozionante la sua, da esponente dell’Associazione Afasici ed ex maggiore dell’esercito. Per Ardenza scende in campo il curdo Alican Yildiz, volto di Mezzaluna Rossa, turbato a suo tempo dalla vicenda della rissa di via Buontalenti e che vuol assicurare l’apporto degli (ex) stranieri nel quartiere. L’ex insegnante Donatella Iannaccone garantisce il suo impegno per Ardenza, mentre Patrizia Giordano, medico del 118, garantisce la «pronta disponibilità» per la sua Montenero. Critico con la gestione dell’iniziativa di ieri Marco Rossi, che ha sostenuto che si è parlato troppo dei problemi delle zone 1 e 2. In rappresentanza di Quercianella (in tutto cinque candidati) arriva Cristiana Borsato, che ricorda come «i problemi dei tempi in cui ero nata sono rimati sempre gli stessi», e lo fa con tutta la voglia di provare insieme a risolverli. l
 

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