Il Tirreno

Livorno

Il lutto

Scacchista ed ex dipendente dell'ufficio del catasto muore a 70 anni

La vittima
La vittima

Livorno, il ricordo degli amici: «Il primo circolo livornese di scacchi dell’era moderna è nato principalmente alla sua costante iniziativa. Lui, il più forte e il più esperto, era il nostro punto di riferimento»

05 dicembre 2022
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LIVORNO. Per 40 anni ha lavorato il Comune, all’ufficio del catasto. Una figura centrale, la sua, a palazzo civico. Dove era stimato e benvoluto da tutti. Livorno piange Riccardo Franceschi, 70 anni, morto nella mattinata del 5 dicembre a causa di una malattia. Forte scacchista, era un candidato maestro iscritto al circolo di Livorno e l’ultimo torneo lo aveva giocato esattamente un anno fa, a Campi Bisenzio, nel campionato italiano a squadre di Serie B.

In molti lo ricordano con affetto, fra cui l’insegnante di danza e suo compagno di squadra, Marco Ceccarini: «Riccardo era veramente una brava persona ed è stato anche ottimo candidato maestro, a lui devo il mio ritorno agli scacchi nel 2004, dopo anni di stop – spiega – è stato il mio amico scacchista, per anni tutti mercoledì veniva a giocare a casa mia alle 15 fino alle 19, io più bravo nelle aperture, lui nei finali. Tante partite, tante discussioni sulla valutazione delle posizioni ma poi il reciproco rispetto ci faceva concludere serenamente il nostro consueto allenamento settimanale. Riccardo ha primeggiato in molti tornei magistrali e tempo lungo ma i risultati migliori secondo me, li ha ottenuti vincendo a andando a podio in tantissimi “rapid” toscani. Ciao Riccardo, un giorno faremo ancora qualche partita». «Alla fine degli anni Novanta eravamo uno sparuto gruppo di scacchisti, ci trovavano al circolo Arci ex Pirelli sul viale Carducci – aggiunge l’istruttore e amico Maurizio Soventi – A Livorno ai tempi non c’era un vero circolo di scacchi e per giocare dovevamo adattarci agli spazi che ci venivano offerti. Il primo circolo livornese di scacchi dell’era moderna è nato principalmente alla sua costante iniziativa. Lui, il più forte e il più esperto, era il nostro punto di riferimento. Ci consigliava i tornei da fare e dava sempre utili consigli tecnici. Se si dovesse pubblicare un libro sulla storia degli scacchi livornesi degli ultimi 25 anni un capitolo andrebbe dedicato a Riccardo. Se ne va un amico e una presenza importante per la nostra disciplina».

«Purtroppo le sue condizioni di salute si erano aggravate nell’ultimo anno – spiega l’ex compagno di circolo e amico Vittorio Corti – Il fatto che ultimamente seguisse il nipotino alla scuola di scacchi “Falciani” faceva sperare in una stabilizzazione della sua malattia. È stato uno degli ultimi animatori e dirigenti di quel circolo, ne ho sempre avuto profondo rispetto come scacchista e sono molto addolorato. Era fortissimo nei finali». «Ho conosciuto Riccardo in tempi ormai lontani, ma lo ricordo come persona simpatica e corretta», aggiunge un altro scacchista, il pontederese Aldo Di Lupo.

Martedì 16, alle 14, l’ultimo saluto alla camera mortuaria dell’ospedale a cura delle onoranze funebri della Svs di via San Giovanni. Poi la cremazione.


 

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