Il Tirreno

Livorno

Sanità

Covid, all'ospedale di Livorno reparto (quasi) pieno. Ma nessuno paziente è grave

di Federico Lazzotti
Covid, all'ospedale di Livorno reparto (quasi) pieno. Ma nessuno paziente è grave

Il punto della situazione in commissione consiliare dove scoppia la polemica tra il primario Sani e il presidente dell’ordine dei medici sui possibili effetti dei vaccini

05 dicembre 2022
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LIVORNO. Ventisette pazienti ricoverati nel reparto Covid dell’ospedale di Livorno sui ventotto disponibili. «Ma nessuno in gravi condizioni». Sono numeri importanti, vicini alla criticità, quelli che vengono elencati dal direttore dell’ospedale di Livorno Luca Carneglia e del prima rio di malattie infettive Sparataco Sani durante la commissione speciale Covid. «Oltre al reparto dedicato dice Carneglia facendo la fotografia della situazione – abbiamo le cosiddette bolle, ubicate in ciascun reparto specialistico. Si tratta di pazienti positivi che hanno più bisogno di cure specifiche per una particolare patologia».

Ciò che preoccupa è la possibilità che i pazienti ricoverati aumentino e il reparto Covid debba invadere malattie infettive o chirurgia. «Quello che deve essere chiarito – aggiunge Sani – è che i posti letto sono emergenziali, quando si aumentano si tolgono da un’altra parte. Quindi è un problema di sanità perché Se aumentano i casi aumentano le ospedalizzazioni e questo quadro preoccupa. Ecco perché l’invito è quello di vaccinarsi e di portare la mascherina nei luoghi chiusi a cominciare dall’ospedale». Sintetizza Carneglia con una metafora: «Camminare sul lato meno pericoloso della strada».

Da sottolineare, nel finale del dibattito, la polemica tra lo stesso Sani e Pasquale Cognetta, presidente dell’ordine dei medici livornesi: «La mortalità non da Covid sui vaccinati è aumentata – ha spiegato quest’ultimo – . Ecco perché la vaccinazione va indirizzata. Poiché negli adulti e giovani sono più i rischi che i benefici. Mentre nei soggetti ad alto rischio il beneficio supera il rischio». La replica del primario non si è fatta attendere: «No Pasquale, non sono d’accordo – dice Sani – ci sono dati chiari che concordano su come la vaccinazione funzioni sempre».

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