Il Tirreno

Sani e belli
L'otorino

Orecchie, i disturbi più frequenti in vacanza. Come gestirli e gli errori da evitare (no al cotton fioc)

Angelica Amodei
Orecchie, i disturbi più frequenti in vacanza. Come gestirli e gli errori da evitare (no al cotton fioc)

Cerume, otiti e infezioni diverse, negli adulti e nei bambini. Abbiamo intervistato il dottor Italo Cantore, dirigente medico di Otorinolaringoiatria all’ospedale San Filippo Neri di Roma

06 agosto 2022
5 MINUTI DI LETTURA





Cerume, otiti e infezioni diverse, negli adulti e nei bambini: gli errori più frequenti, l’igiene e i consigli come gestirle in estate con bagni al mare, vento e salsedine. Intervista all’otorino Italo Cantore.

Le nostre orecchie in estate sono più a rischio di disturbi, complici il caldo, l’acqua di mare, il vento, la sabbia. Sono più frequenti, infatti, le otiti spesso molto dolorose. Abbiamo intervistato il dottor Italo Cantore, dirigente medico Uoc di Otorinolaringoiatria Ospedale San Filippo Neri di Roma.

Quali sono le attenzioni che dobbiamo avere in estate nei confronti delle orecchie?

In estate, specialmente al mare o in piscina, con il caldo, la parte dell'orecchio che è esposta a maggior rischio è quella esterna, ossia tutto quello che si trova lateralmente alla membrana timpanica fino al padiglione auricolare. In questa zona sabbia, acqua di mare o acqua della piscina, così come la sudorazione, possono favorire la proliferazione di patogeni che possono essere tipo batterico o micotico, quindi dare l'otite esterna. Questa può presentarsi inizialmente con un prurito, che poi può trasformarsi e sfociare in dolore anche molto forte. Un sintomo abbastanza fedele è il dolore che si accentua con la manipolazione del padiglione, quindi toccandolo. Questo va immediatamente trattato. Quando compaiono sintomi di questo tipo è opportuno eseguire la visita specialistica con eventuali esami oto-funzionali e la medicazione del condotto da parte dello specialista otorino, con l’avviamento di una terapia farmacologica che nella maggior parte dei casi può essere anche semplicemente locale, che consente nel giro di pochi giorni di risolvere la problematica infettiva. Mai il fai da te. Il medico solo potrà valutare il tipo di cura, se antibiotica o antimicotica o altro”.

Lei parlava di problema batterico o di micosi. Le cure sono diverse. Come si riconoscono?

“Con gli esami strumentali, come l’impedenzometria nei casi dubbi. È fondamentale differenziare il tipo di infezione e il punto di infiammazione se orecchio esterno o altro che può dare una sovrapposizione dei sintomi iniziali. Non consiglio per questo di portarsi dietro farmaci e fare una automedicazione.

Le cure possono essere, infatti, molto diverse, tra otite esterna e otite media, quindi a cairco della parte più interna”.

Come fare una corretta pulizia delle orecchie? Quali gli errori da evitare?

Sciacquare bene la testa, orecchie comprese, con acqua dolce e pulita dopo i bagni di mare o in piscina. Una cosa che va sicuramente sempre evitata è l’utilizzo dei cotton fioc o qualsiasi altra cosa che viene infilata all’interno delle orecchie. È una procedura assolutamente da non fare e per un motivo ben preciso: rischiamo di far penetrare eventuali batteri che sono più in superficie all’interno. Spingendoli involontariamente proprio con bastoncini e simili. Non solo, faremo penetrare anche in profondità le secrezioni e anche eventuali patogeni. E se si è un po’ troppo cruenti rischiamo di produrre danni alla membrana timpanica.

Altra accortezza: evitare di far penetrare nell’orecchio direttamente acqua troppo fredda o troppo calda. Gli sbalzi termici sono dannosi. Nel fare la doccia usiamo saponi neutri esternamente sul padiglione e sciacquiamo con un getto della doccia a bassa intensità, con una temperatura simile ai 37 gradi. Nell’orecchio ci sono dei recettori che hanno a che fare con l’equilibrio e se l’orecchio viene stimolato con una temperatura più bassa o più alta di quella del sangue può dare delle reazioni vertiginose anche violente improvvise.

Quindi la cosiddetta doccia ghiacciata in testa è sconsigliabile?

Sicuramente non con il getto dell’acqua che penetra all’interno delle orecchie. In quel caso proteggiamole. Attenzioni in più nel caso di problematiche pregresse alle orecchie. Queste sono più delicate e sensibili a ricadute. Se siamo appena guariti o se abbiamo una otite in corso, bisogna assolutamente evitare di immergere la testa in acqua. No a tappi e cotoni nelle orecchie per proteggerle! Per chi ha la tendenza a fare queste otiti esterne ricorrenti d’estate un suggerimento potrebbe essere quello di evitare di tuffarsi ed immergere la testa in acqua o di limitare queste cose perché fare il bagno con i tappi o con i cotonini può essere solo nocivo o addirittura favorire la proliferazione batterica nel condotto uditivo.

Chi soffre di cerume, in estate aumenta: cosa fare?

In estate si produce di più col caldo, con la sudorazione. Il cerume, inoltre, a contatto con l’acqua tende a dilatarsi. Il cerume serve addirittura a proteggere la cute del condotto da agenti infettivi. Non va eliminato con il cotton fioc o altri oggetti, che potrebbero creare tappi. Nel caso di formazione di un tappo questo va rimosso con aspirazione o lavaggio a cura dello specialista. Esistono, invece, delle goccine o degli spray che lo ammorbidiscono e favoriscono lo scioglimento.

Il vento è dannoso?

Non ci sono particolari problematiche che possono essere causate da vento forte, il condotto ha una forma ad esse e costituisce una protezione o un'attenuazione dell'aria ad elevata velocità. Quello che può essere un problema è l’alta quota, in montagna o con i voli aerei.

QUANDO FARE I CONTROLLI

Oggi è diventato obbligatorio uno screening alla nascita del bambino per valutare l’udito. Ma ci sono degli appuntamenti importanti. È bene sapere che l’orecchio respira attraverso il naso, per cui in presenza di importanti alterazioni della morfologia delle alte vie respiratorie, come ipertrofia adenoidea e tonsillare, è bene far visitare il piccolo da un otorino. Questi disturbi, infatti, possono avere ripercussioni sulla funzionalità uditiva. Così come un bambino sempre raffreddato: meglio farlo visitare, perché le orecchie potrebbero “soffrire” di una cattiva ossigenazione e per la presenza costante di muco eccessivo. Sono più frequenti in questi bimbi infezioni dell’orecchio medio che vanno inquadrate e trattate.

Nell’adulto, invece, i controlli vanno fatti anche in base al tipo di vita (lavori molto rumorosi) e in caso di sintomi quali, ovattamento auricolare, acufeni o sensazione di sentire di meno, anche in maniera asimmetrica, cioè in modo diverso da un orecchio e l’altro. Dopo i 50 anni negli uomini è bene sottoporsi a un esame audiometrico, per valutare un eventuale deficit uditivo. Nelle donne dopo i 60 anni.

Oggi abbiamo a disposizione tutta una serie di nuovissime apparecchiature, così come nuove protesi che si impiantano a livello di chirurgia mininvasiva che danno grandi risultati. Sui deficit uditivi possiamo di fatto trattare quasi tutte le tipologie e gravità: dalla perdita di grado medio da presbiacusia (da invecchiamento dell'orecchio) fino alle sordità. La medicina ha fatto passi da gigante.

Primo piano
Le indagini

Lucca, morto sul lavoro a 51 anni, resta un quesito da risolvere: cosa ha ucciso Luca Giannecchini? C'è un'ipotesi

di Luca Tronchetti
Sportello legale