Il Tirreno

Grosseto

L’inchiesta

Grosseto, rifornimenti abusivi di carburante: 31 indagati e le ipotesi di reato

di Pierluigi Sposato
Grosseto, rifornimenti abusivi di carburante: 31 indagati e le ipotesi di reato

L’indagine era partita nel 2022 con un arresto in una stazione di servizio. I prelievi a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato sarebbero stati effettuati con schede rubate a Sei

12 aprile 2024
4 MINUTI DI LETTURA





GROSSETO. Ci sono trentuno indagati al termine dell’inchiesta sull’utilizzo illecito delle schede carburanti di Sei Toscana, che sarebbero state sottratte illecitamente e che avrebbero poi permesso a numerosi automobilisti di acquistare benzina e gasolio a prezzo scontato. Il sostituto procuratore Giampaolo Melchionna ha chiuso le indagini iniziate con l’arresto di Giovanni Policarpo, 32 anni, avvenuto nel settembre 2022: ex dipendente dell’azienda, era stato sorpreso dalla polizia di stato che si era appostata nelle vicinanze di una stazione di servizio.

In questi giorni è in fase di consegna l’avviso di fine indagini. Avviso che ha già raggiunto il difensore di Policarpo, l’avvocato Massimo Venditto: «Non so se presenterò una memoria o farò interrogare il mio assistito – dice il legale – Policarpo aveva già parlato, del resto, nel corso dell’udienza di convalida». Per lui le ipotesi di furto e di utilizzo indebito delle carte, con le quali sarebbero stati effettuati 1.900 prelievi di carburanti ai self service di due stazioni di servizio (Grosseto e Civitella Paganico – entrambe sono estranee a qualsiasi contestazione) , per un totale di 202mila litri di gasolio e 19.700 litri di benzina e per un addebito complessivo di 326mila euro. Per gli altri – moltissimi dei quali sono stranieri – la Procura ha formulato l’ipotesi di ricettazione, perché avrebbero appunto acquistato il carburante a un prezzo nettamente inferiore a quello di mercato (spesso a meno di un euro al litro) o comunque avrebbero ricevuto da Policarpo le schede sottratte.

Al principale indagato viene contestato il furto, perché entrato nel parcheggio aziendale di Sei Toscana di Civitella Paganico avrebbe rubato due schede, portandole via da due automezzi posteggiati. Policarpo aveva lavorato per l’azienda tra il settembre e il novembre 2018. E con quelle due schede avrebbe effettuato – o avrebbe fatto effettuare – abusivamente i prelievi di carburanti per i quantitativi e gli importi contestati, secondo un prospetto molto dettagliato nome per nome. Per ciascuno degli altri trenta imputati, il pm ha indicato – dopo le indagini della polizia di stato – date, litri, prezzi e addebiti sulle due tessere, comprendendo anche il prezzo al litro. C’è chi aveva fatto rifornimenti per 70 o 100 euro, ma anche 400 o 600 e ancora fino a 1. 000, 1. 700 ma anche 4. 800 euro. C’è chi aveva fatto un solo rifornimento, c’è chi ne conta una decina e più.

L’attività ritenuta illecita dalla Procura avrebbe avuto luogo in un arco di tempo compreso tra il novembre 2019 e il settembre 2022. Per due degli indagati (quelli sorpresi con lui il giorno dell’arresto) c’è un’ipotesi di concorso con Policarpo per l’utilizzo indebito delle tessere, perché d’accordo con lui ciascuno dei due avrebbe agito materialmente effettuando i prelievi con una o con entrambe le schede.

L’arresto era avvenuto la sera del 19 settembre 2022. La polizia di stato, intervenuta con il personale delle Volanti, si era appostata e aveva visto un’auto arrivare nel piazzale del distributore in città, scenderne un uomo che ha poi salutato un altro automobilista sopraggiunto poco dopo, poi identificato con Policarpo. Era iniziato il riempimento di una tanica con una delle carte, poco dopo era arrivato un terzo uomo: anche lui aveva fatto rifornimento con le medesime modalità. A quel punto gli agenti erano entrati in azione. Tutto sequestrato e perquisizione nella casa di Policarpo: qui erano spuntati fuori, in tutto poco più di novemila euro.

Era stata Sei Toscana a far partire gli accertamenti, dopo aver notato anomalie nella contabilità. Particolari che non erano emersi subito, a causa della grande mole di dati e transazioni che ogni giorno Sei si trova a gestire, per la presenza di un numero considerevole di mezzi. Qualcuno aveva però notato che non tutto tornava e aveva sollecitato approfondimenti. Portato davanti alla giudice, Policarpo aveva sostanzialmente ammesso gli addebiti. L’arresto era stato convalidato, poi su richiesta del difensore Policarpo aveva beneficiato di una misura più attenuata, l’obbligo di dimora a Grosseto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Primo piano
La protesta

In centinaia al corteo contro Salvini: «Attento, a Livorno ancora fischia il vento». Lancio di pomodori e uova contro la polizia – Video

di Luca Balestri