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Grosseto, accessi record al pronto soccorso: cosa preoccupa in vista dell’estate

di Matteo Scardigli
Grosseto, accessi record al pronto soccorso: cosa preoccupa in vista dell’estate

Mauro Breggia, direttore del dipartimento di emergenza-urgenza dell’Asl Toscana sud est: «Aumento sensibile rispetto alla media degli altri reparti di area vasta, e una crescita consistente rispetto al primo trimestre dell’anno scorso»

11 aprile 2024
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GROSSETO. Si parte dai numeri. Dal 1° gennaio al 31 marzo, al pronto soccorso dell’ospedale Misericordia la media giornaliera è di 210 accessi con punte fino a 270: un aumento del 7,5 per cento rispetto al primo trimestre del 2023, costante e senza accenni di stallo o diminuzione. Solo a marzo si sono rivolte al reparto più o meno 6.500 persone: 500 in più rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.

Le proiezioni sui dodici mesi danno il record post pandemia abbondantemente già superato, e una media estiva di 270 accessi giornalieri con picchi di 300.

Numeri che spingono Mauro Breggia, direttore del dipartimento di emergenza-urgenza dell’Asl Toscana sud est, prima di tutto a una considerazione: «Questa analisi ci permette di annotare, ancora una volta, un aumento sensibile del numero degli accessi rispetto alla media degli altri pronto soccorso di area vasta, e una crescita consistente rispetto al primo trimestre dell’anno scorso».

Poi una seconda considerazione, sviluppata sulla base di un confronto con il reparto omologo della “cugina” Arezzo: «A marzo, i colleghi hanno prestato cure a circa 180 pazienti ogni giorno. Un aspetto che rileva, per noi, perché noi intercettiamo un’utenza molto più elevata: ci sono anche altre cause di questo fenomeno, ma la principale è da ricercare nella mancanza dei medici di medicina generale».

In parole semplici: il cittadino che sta male o che è anche solamente preoccupato per la propria salute, non avendo un medico di famiglia (perché non ne ha uno oppure perché il suo ha talmente tanti pazienti che i tempi di attesa diventano troppo lunghi) prende e va al pronto soccorso; ben sapendo che sarà visitato.

E questa non è una percezione, ma – di nuovo – l’evidenza dettata dai numeri. «Dobbiamo riscontrare che circa il 45 per cento degli accessi (cioè quasi uno su due, ndr), dopo essere stato accolto, viene classificato con un codice di “bassa priorità”; al quale noi, comunque, diamo una risposta», assicura Breggia.

Una risposta che i più recenti indicatori elaborati dal laboratorio Management e sanità (Mes) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa confermano ancora una volta essere positiva quanto ai tempi di attesa (cioè, a partire dall’arrivo al pronto soccorso, quanto si deve attendere prima di essere visitati). Separato e distinto, invece, l’aspetto dei tempi di permanenza.

Una risposta, però, che potrebbe subire un più che prevedibile contraccolpo (che, a cascata, coinvolge l’ospedale tutto): con l’estate arriveranno turisti – e, quindi, pazienti – e ferie del personale medico. A tutto questo, finora, l’azienda sanitaria ha sempre reagito convogliando temporaneamente personale da altri reparto e ricorrendo alla somministrazione di lavoro.

La principale preoccupazione di Breggia si chiama carenza di personale infermieristico: «Per evitare la “tempesta perfetta” si impone una riflessione da parte di azienda e Regione: il finanziamento del budget per gli infermieri è calcolato sul numero dei residenti; che a Grosseto, in estate, si moltiplicano. Auspichiamo un potenziamento numerico degli infermieri a livello locale ma anche costiero: io lo vorrei dal 1° giugno, anche se in genere il primo picco di accessi ce l’abbiamo con la chiusura delle scuole».

Il direttore chiosa, infine, con un ringraziamento al personale tutto per la dedizione e la professionalità, e con un invito rivolto ai pazienti: «Abbiate comprensione per chi ha come missione la vostra salute, e rivolgetevi al pronto soccorso solo in caso di necessità».

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