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Grosseto, Lorenzo tra i migliori ingegneri agricoli d’Italia: il genio dei trattori ora sogna in grande


	Lorenzo l'ingegnere agricolo di Grosseto
Lorenzo l'ingegnere agricolo di Grosseto

Diploma a Grosseto, laurea a Milano Stamani la magistrale al Politecnico

10 aprile 2024
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GROSSETO. Lorenzo Peronaci è tra i primi cinque ingegneri dell’agricoltura in Italia, sfornati dal politecnico di Milano.
Chi è Lorenzo
Nato il 1 ottobre 1997 a Grosseto, Peronaci si diploma allo scientifico (curriculum tradizionale) prima di approdare a Milano per conseguire la laurea triennale in una “semplice” ingegneria meccanica. «Quell’anno stavo facendo il tirocinio a Piombino, quando un compagno di studio mi disse che il politecnico aveva avviato 22 nuovi corsi di specializzazione; tra i quali questo in ingegneria dell’agricoltura. Mi incuriosì e decisi di provare», riassume. Il corso di laurea Magistrale in Agricultural Engineering, tenuto da 26 docenti dell’ateneo, si è dimostrato subito attrattivo sia per gli studenti italiani provenienti da fuori Regione (30%) che per gli studenti internazionali (25%). Il resto, come si suol dire, è storia.

Fin da bambino

Una storia che inizia quando Peronaci era bambino; che affonda le sue radici – è proprio il caso di dirlo – nella tradizione di famiglia: lato materno il nonno Anelito Feri è agricoltore di professione, ha un podere ed è stato a lungo guardia venatoria; lato paterno nonno Vittorio è stato magistrato (oggi avvocato come il figlio Aldo Lorenzo, padre di Lorenzo), ma ha anche un’azienda agricola a Magliano. «Stando in braccio a l’uno e l’altro, in pratica, sono cresciuto sui trattori», conferma il super ingegnere. Trattori che oggi prova e con i quali “smanetta”, per altro per una delle più grandi aziende italiane del settore. «Il titolo della mia tesi magistrale è “Efficiency experimental evaluation of a hydro-mechanical hybrid Cvt transmission for agricultural tractors: gearbox fluid influence”. L’ho scritta mentre facevo tirocinio alla Antonio Carraro spa, presso la quale ancora lavoro (con un contratto diverso)», conferma ancora, e poi spiega: «Sono un test engineer: preparo i test, estrapolo i dati e metto le mani sulla macchina. La differenza tra me e un ingegnere meccanico “standard” è che io ho meno competenze di meccanica pura ma so, per esempio, come un trattore deve distribuire il pesi sul grano per non rovinare il raccolto. Diciamo – sottolinea – che io vedo oggi i trattori che verranno messi in commercio tra qualche anno».
«Nato pratico»
Peronaci si definisce un «nato pratico»: uno che ha il senso del tatto piuttosto sviluppato. Un’abilità che fa il paio con l’altra sua grande passione: la pallamano. L’amore per lo sport, sia chiaro, l’ha ereditato dal padre: ex ufficiale di gara, con più di 600 partite arbitrate in 13 anni di carriera, e poi dirigente della Federazione italiana baseball softball (ma anche consigliere Coni e Fibs a più livelli). Ma il resto è tutto suo, traguardi compresi: «L’anno scorso, come difensore della Pallamano Grosseto, sono diventato campione nazionale di beach handball. Oggi gioco perlopiù indoor, come pivot, a Vicenza con l’Us Torri: ho concluso la magistrale facendo tutte le settimane 40 minuti di macchina per gli allenamenti», conferma ancora. Veneto e Maremma distano qualcosa in più di 40 minuti, ma Peronaci torna “in Patria” ogni volta che può: «Amo la natura e stare a contatto con gli animali, e mi piace anche viverla in sella alla mia Ktm da enduro». La manutenzione spicciola alla sua due ruote, manco a dirlo, la fa da solo. Tra i progetti futuri, oltre a quello di rientrare per l’estate, magari per giocare (avversari avvisati, mezzi salvati), c’è una sistemazione decisamente più a lungo termine. Nel solco della tradizione di famiglia, ovviamente. «Sogno, un giorno, di aprire qui una mia azienda. Nel frattempo rimango in Antonio Carraro, poi chissà», conclude Peronaci.

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