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Empoli, un anno d’attesa per curare la carie: «Costretti a rivolgerci al privato»

di Sara Venchiarutti
Empoli, un anno d’attesa per curare la carie: «Costretti a rivolgerci al privato»

Al distretto Asl di via Rozzalupi: «Poco personale, code sempre più lunghe»

27 marzo 2024
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EMPOLI. Era il 2022 e la sua fisiatra le prescisse un ciclo di fisioterapia per un problema alla spalla. La signora Calvani si ricorda pure il mese: era luglio. «È da allora che aspetto di essere chiamata dall’Asl: ho provato a chiedere diverse volte – spiega – ma mi hanno detto che ci sono casi più urgenti». La conclusione è che «sono dovuta andare da un privato. Anche se non era urgente, la spalla mi faceva male comunque». Tradotto in spese: quaranta euro a seduta. Per l’ecografia all’addome invece no, ha deciso di mettersi l’anima in pace e aspettare. «L’esame – spiega la pensionata empolese Sonia Calvani mentre esce tra carte e cartelline dal distretto di via Rozzalupi– l’ho prenotato a settembre dell’anno scorso e adesso ce l’avrò a maggio, sennò sarei dovuta andare fino ad Arezzo. La volta prima ci proposero un paesino sopra Viareggio, non mi ricordo nemmeno il nome. Per noi sarebbe stato un grosso disagio, avremmo dovuto chiedere aiuto a nostra figlia, facendole perdere un giorno di lavoro». Grisel Alvarez Hernandez invece ha bisogno di togliersi una carie. Con la sanità pubblica la prospettiva è quella di aspettare un anno.

«Oggi (lunedì, ndr) – racconta – sono venuta per prendere un appuntamento: da qui a un anno è tutto occupato. Mi hanno consigliato di andare dal privato, ma al momento non me lo posso permettere: si parla di circa 100 euro per rimuovere la carie e 75 per la pulizia dei denti». Già quando avevo bisogno di una visita cardiologica – sottolinea – sono dovuta ricorrere a un privato». È appena uscita dal distretto dell’Asl anche Marlene Ortega. Dietro di lei c’è suo marito. Anche lui ha dei problemi ai denti e deve fare una visita odontoiatrica. «Per l’emergenza (ha un’infezione) – spiega Ortega – lo hanno visitato subito. Per la visita invece dobbiamo aspettare un po’, in realtà poche settimane: fino al 18 aprile. Ma dobbiamo andare a Prato, qui a Empoli altrimenti è tutto pieno». Diverso per l’ecografia: «È stata prescritta a mia figlia per la tiroide. Dobbiamo aspettare quasi nove mesi». Ben oltre anche il codice meno urgente, che andrebbe erogato entro quattro mesi. E questo per quel che riguarda i tempi di attesa per una prestazione sanitaria pubblica, che sia una visita o un esame. A volte però, raccontano i pazienti, capita anche di dover aspettare un bel po’ prima di poter raggiungere lo sportello di via Rozzalupi e, ad esempio, cambiare il medico di medicina generale.

«Quando sono venuta per il rinnovo della tessera sanitaria sono entrata alle 9 e ho impiegato oltre due ore», racconta Alvarez Hernandez. Secondo Ortega «c’è meno personale: prima erano in quattro per gli sportelli, ora sono solo in due. A volte ci metti mezz’ora, a volte quasi un’ora, come è capitato a me per il rinnovo della dottoressa: il mio turno era alle 16.30, ma sono entrata alle 17.10. Il pomeriggio c’è davvero tanta gente». Da questo punto di vista non ha avuto particolari problemi l’empolese Luisa Micheli. «Per ora – spiega – è andata abbastanza bene, anche se a volte non tutti i posti degli sportelli sono attivi». Pure lei però si è scontrata con le liste d’attesa: «Mia mamma – racconta – deve fare un esame per l’udito (audiometria tonale, ndr) ma non c’è posto fino a ottobre». Sette mesi. O c’è lei, l’alternativa del privato. Appetibile. Peccato che accentua le diseguaglianze nell’accesso alle cure.

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