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Empoli, i residenti: «La nuova pista ciclabile poco utile e pericolosa»

di Sara Venchiarutti
Empoli, i residenti: «La nuova pista ciclabile poco utile e pericolosa»

I cittadini chiedono interventi per la sicurezza: «Da rivedere la viabilità e potenziare l’illuminazione pubblica»

21 marzo 2024
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EMPOLI. A lei è capitato una decina di giorni fa. «Mi hanno portato via il distributore con dentro le palline coi giochi. L’hanno preso, trascinato fino all’argine dell’Arno e l’hanno completamente sfasciato». Un furto che sarà valso sì e no 20 euro. Ma non è tanto il valore. È «che è successo in pieno giorno, alle 15 di pomeriggio», sottolinea Angela Bernocchi, titolare dell’edicola e tabaccheria che si affaccia sulla piazza-parcheggio tra via Ticino e via Isonzo, nel quartiere di Serravalle. Sembravano ragazzi, ma è difficile dirlo: che stava succedendo qualcosa di strano se ne è accorta solo una signora che abita lì vicino. Mentre racconta la vicenda fuori dal negozio si è formata una piccola fila sotto il sole di una giornata ormai primaverile: chi è venuto a comprare il giornale, chi a fare un saluto. Sono in tre, tutti residenti. Ascoltano Bernocchi, annuiscono. «Sì, qualche furto in zona c’è stato – confermano – anche se niente di allarmante». Ma è soprattutto quando si fa buio che in quell’ampia piazza a Serravalle, dove si affaccia il supermercato, c’è da avere paura, sottolinea Bernocchi. Timori condivisi dalla titolare della lavanderia a fianco, Claudia Giaconia: «Qui davanti – dice indicando con un cenno – c’è un solo lampione, assolutamente insufficiente. È un’area troppo poco illuminata, servono più luci». Non solo: «Sembra uno spazio lasciato nel dimenticatoio: è sempre vuoto – spiega Bernocchi – non viene mai fatta un’iniziativa, un mercatino. Qui non c’è arrivato nemmeno l’albero di Natale». C’è poi la parte lungo l’argine dell’Arno, sotto, dove ci sono le panchine. «Lì vediamo diversi movimenti di spaccio e di consumo di sostanze stupefacenti», aggiunge Giaconia. Di sera e pure di giorno, assicura. Anche se in questi giorni a tenere banco nel quartiere di Serravalle è più che altro il tema viabilità, con la nuova pista ciclabile lungo il viale delle Olimpiadi. «Nel quartiere – esordisce il residente Vasco Berni – ci sono un po’ di problemi da questo punto di vista. Secondo me non c’era la necessità di realizzarla proprio in quel punto, il viale era già ampio. Ora invece le carreggiate sono più strette e di conseguenza anche più pericolose, soprattutto quando la gente parcheggia per andare alla piscina comunale». Figurarsi poi quando ci sono le partite. «In quei giorni – sottolinea Berni – c’è la gente che parcheggia pure sulla ciclabile». Ma a preoccupare più che altro è lo stop che si affaccia su quel viale, soprattutto uscendo da via Ticino.

«Col fatto che i parcheggi arrivano fino a ridosso dello stop – spiega Berni insieme ad altri residenti – la visibilità è talmente ridotta che spesso le macchine sono costrette a spingersi fino in mezzo alla strada per vedere se arrivano o meno le macchine». Problemi di sicurezza che si estendono «dove la pista ciclabile curva e punta verso il Parco: percorrendo la nuova bretella, quando c’è traffico rischia di esserci “un’accozzaglia” tra la ciclabile e tante auto», sottolinea Berni. Che, ci tiene a precisare, usa spesso la bicicletta. Annuisce Bernocchi. Quella ciclabile non convince nemmeno lei. Giaconia invece risolve il problema venendo al lavoro a piedi. «Da viale Boccaccio ci metto una mezz’oretta. Una volta – racconta – avevo provato a prendere i mezzi pubblici, visto che ho la fermata dell’autobus sotto casa. Ma stando alle informazioni del navigatore ci avrei messo di più coi mezzi che a piedi e da quella volta ho rinunciato». Certo, a piedi – sottolineano i residenti – devi stare attento a non cascare.

«Quel marciapiede su viale delle Olimpiadi è micidiale, a causa delle radici degli alberi è sconnesso», aggiunge Berni. Bisogna procedere a zig-zag, occhi puntati a terra. Nel frattempo fuori dall’edicola è arrivata anche la residente Marisa Pianigiani: «Cosa penso di Serravalle? Che siamo accerchiati dai supermercati, ce ne sono troppi. Il rischio è che si perdano le attività di quartiere».

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