Il Tirreno

La storia

San Vincenzo, plastica presa dal mare e arredi ecosostenibili creati da Federico Cini

di Giorgio Piglia
Federico Cini 33 anni con alcune sue creazioni in mostra nel laboratorio
Federico Cini 33 anni con alcune sue creazioni in mostra nel laboratorio

Designer con il laboratorio nella zona industriale

24 marzo 2024
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SAN VINCENZO. L’oggetto simbolo della ancor giovane carriera di designer di Federico Cini, 33 anni, è un “bruciatore di incenso” che all’occorrenza diventa uno strumento anti-stress. Nel suo laboratorio, in un fabbricato nella zona industriale, ce n’è un bel numero, pronti per la spedizione oppure ancora grezzi e in attesa delle rifiniture. Un oggetto semplice all’apparenza, ma frutto di una lavorazione complessa che sposa l’invenzione all’abilità artigianale: il successo è premiato dalle commesse di negozi della zona e di Firenze.

Nel laboratorio, però, l’oggetto-simbolo è in buona compagnia: sugli scaffali e sui tavoli sono in mostra lampade, consolle, vasi, complementi di arredo, piani-cucina, mobili bagno, lavabi da appoggio. Tutti hanno in comune la materia di cui sono fatti: l’ecocemento mescolato a pezzettini di plastica triturata: «L’ecocemento – spiega Federico Cini – è un materiale a bassa emissione di Co2, molto meno della ceramica e del gres in particolare. Inoltre consente una lavorazione duttile, è resistente e riparabile, la ceramica no».

E la plastica? Viene dal mare, spiaggiata e raccolta nelle campagne ecologiche tipo “Puliamo il mondo”, trasportata nel laboratorio di Federico e vagliata per togliere le parti non riciclabili subisce un processo di riciclo semplice: la triturazione. Un piccolo strumento, costruito dallo stesso designer sanvincenzino, serve allo scopo: da una parte entra la plastica recuperata, dall’altra esce triturata in pezzettini di meno di un centimetro. Nel frattempo s’impone la fase creativa: l’idea di un nuovo oggetto diventa uno schizzo e poi un disegno tecnico al computer, quindi la stampante 3D realizza il prototipo. Fatto lo stampo «solo con materiali di riciclo, legni, scarti di lavorazione…anche questo è rispetto per l’ambiente» chiosa Federico, si passa alla fusione mescolando l’ecocemento a lungo lavorato a mano con i pezzetti di plastica arrivata dal mare. Federico: «In giro ci sono molti prodotti che si definiscono ecosostenibili, ma di plastica ce ne hanno poca poca, nelle mie creazioni anche il 25-30%». Ed è tanto, ma fa qualità e resistenza all’uso. Di più: unita a strutture metalliche, che lo stesso designer realizza attingendo ad esperienze di saldatore e di ex studente del liceo tecnologico di Rosignano, la “mescola” può diventare un ripiano da studio, un tavolo da soggiorno, un top da cucina: «Posso plasmare forme per ogni necessità, progettate su misura e visibili in rendering 3D prima dell’effettiva creazione. Insomma” poco ma buono – è la regola aurea del giovane designer – per ridurre al massimo una delle principale cause dello spreco e dell’inquinamento della nostra società… È «la mia missione». Lo dice convinto Federico, gli occhi profondi che sottolineano con un lampo gioioso la sincera corrispondenza del vissuto ad un progetto di ecosostenibilità realizzata.


 

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