Milano, 27 marzo 2022. Sono circa le 4,30 del mattino fuori dalla discoteca “Il Gattopardo”. Quando si accende la videocamera dello smartphone si vedono Federico Apolloni, Giacomo Bernardeschi, Gabriele Meini e Matteo Baldi, oggi tutti indagati. Con loro c’è la studentessa americana che tre giorni più tardi denuncerà la presunta violenza sessuale di gruppo avvenuta circa un’ora dopo nella casa di Mattia Lucarelli che in questo video non compare: “Dov’è Mattia”, si chiedono. Il filmato, fornito dagli stessi ragazzi agli investigatori nel settembre scorso, secondo la difesa dimostrerebbe che la studentessa in quel momento non era ubriaca (dopo nessuno ha più bevuto) come invece ha dichiarato la giovane. “Non siamo nemmeno briai – dicono i ragazzi – non abbiamo pippato nemmeno la coca”. Il clima è goliardico, il linguaggio dei ragazzi volgare: “Si tromba in dieci questa qui”, dice uno dei protagonisti in un passaggio finito anche nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato Lucarelli e Apolloni agli arresti domiciliari (poi revocati). “Dà il culo per soldi”, aggiunge un altro. “Io capisco”, replica la giovane. Poi la studentessa e Apolloni si baciano sullo sfondo. A un certo punto quando uno dei giovani livornesi domanda alla studentessa: “Bitch (puttana)?”, lei sembra far finta di arrabbiarsi e inscena un finto combattimento di boxe con Apolloni muovendosi per la strada. Di video che raccontano quello che è successo prima della serata ce ne sono altri quattro agli atti, mentre un sesto, cancellato da Apolloni qualche giorno dopo, non è mai stato recuperato.