Il Tirreno

A Milano il murale tra Trump zombie e distopie globali

A Milano il murale tra Trump zombie e distopie globali






Il 31 ottobre, la ricorrenza di Samhain e del Día de los Muertos, meglio nota in Occidente e negli USA come Halloween, diventa, nel murale-provocazione dell’artivista Cristina Donati Meyer, "Hateween: A volte ritornano". Protagonista dell’opera è Donald Trump in versione zombie, che porta un ragno con la faccia dello “sciamano” dell’assalto a Capitol Hill e un pipistrello con il volto di Elon Musk che svolazza accanto. “Razzismo, misoginia, millenarismo, machismo tossico, profetismo da baraccone, complottismo, medievalismo e sostegno incondizionato al genocidio dei palestinesi sono i tratti distintivi della campagna elettorale del tycoon. Se Trump dovesse tornare alla Casa Bianca, le destre eversive di tutto il mondo avrebbero il proprio messia nella posizione di comando più potente del globo, il che rappresenterebbe un serio problema per tutte le minoranze”, afferma l’artista e attivista Cristina Donati Meyer. “Le alternative sono, oggettivamente, scarse e scarne, ma rispetto a Trump, perfino Belzebù in persona avrebbe maggiori carte democratiche da giocare.” L’opera è stata realizzata sul muro lungo il Naviglio Grande (in Alzaia Naviglio Grande), a Milano, sul retro della trattoria “Il Montalcino”, e intende raffigurare l’incubo che vivono gli Stati Uniti e il mondo per la possibile rielezione di Donald Trump alla Casa Bianca il prossimo 5 novembre.

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