STAZZEMA

Proteste per i cimiteri: «Così non si rispettano i morti»

Proteste per i cimiteri: «Così non si rispettano i morti»

STAZZEMA. «Vado a trovare mio padre al cimitero e vedere la mancanza di rispetto che si ha per questo luogo è per me una violenza». A parlare è Paola Moschetti, residente di Stazzema. Dopo i fatti...

11 aprile 2016
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STAZZEMA. «Vado a trovare mio padre al cimitero e vedere la mancanza di rispetto che si ha per questo luogo è per me una violenza». A parlare è Paola Moschetti, residente di Stazzema. Dopo i fatti avvenuti nel cimitero di Cardoso, stavolta tocca a Pontestazzemese. Per l’ennesima volta ci sono di mezzo i rinnovi delle concessioni cimiteriali perpetue ante 1975, che hanno prodotto la massiccia operazione di rimozione delle salme dai loculi, o tombe, di chi non ha pagato. Ancora una volta ai cittadini non piace come il Comune ha portato avanti la procedura.

Nel caso del cimitero di Pontestazzemese (ma non è l'unico) sono giorni che tre enormi sacchi di calcinacci ristagnano proprio davanti al cancello (nella foto). Ersu passerà a ritirarli solo quando si arriva alla decima estumulazioni. Una questione di numeri - anche se si tratta di un luogo sacro - oltre che di risparmio in termini economici. Poi c'è la porta della cappellina che cade, loculi usati rimasti aperti e degrado generale.

«Mesi fa sono arrivare le raccomandate a chi non aveva liquidato i rinnovi cimiteriali - commenta Paola Moschetti - il Comune concedeva 30 giorni per pagare, altrimenti scattavano misure amministrative. Invece l'ente pubblico può prendersi tutte le comodità che vuole? Io percepisco la superficialità con cui si mettono in atto queste operazioni come un'enorme mancanza di rispetto verso le persone e i morti».

Paola Moschetti, tra l'altro, non è neppure coinvolta in prima persona dai rinnovi cimiteriali. «L'amministrazione è stata solerte nell’operazione dei canoni cimiteriali, ora si prenda la responsabilità di seguire le estumulazioni e far sì che tutto avvenga nel rispetto».

Va ricordato che qualche mese fa c'è stata una sentenza che ha dichiarato illegittime le richieste di pagamento. Il giudice ha stabilito che il canone perpetuo ante 1975 è un diritto acquisito del contraente. Purtroppo riguardava solo il caso di una signora di Ruosina che si è opposta alle ingiunzioni di pagamento.

Intanto a galla è venuta un’altra questione. Ci sono diversi contratti sulle concessioni cimiteriali perpetue ante 1975 che il Comune ha perso. «Il sindaco va dicendo che possono essere recuperati all'Archivio di Stato di Lucca - ha affermato Baldino Stagi - ma non essendo un atto notarile dei contratti non c'è traccia. Ho fatto una ricerca, la risposta è stata sempre la solita: loro non hanno nessuna copia. Se il Comune chiede il pagamento di una somma, ha l'obbligo di esibire il titolo in base al quale esige il rinnovo».

Tiziano Baldi Galleni

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