Primo Maggio a Montemurlo, intitolata una strada a Luana D’Orazio. Giani: «Morti bianche? Una battaglia da combattere ogni giorno»
Il presidente della Regione Toscana alla manifestazione nazionale organizzata dai sindacati confederali per la Festa del Lavoro
MONTEMURLO. «Oggi (primo maggio, ndr) celebriamo il lavoro come elemento imprescindibile per la dignità e l’autonomia della persona, diritto costituzionale e fondamento dello Stato e di una società sana, ma purtroppo non possiamo parlare di lavoro senza ricordare le tragedie che troppo spesso sono collegate a esso, morti bianche che ogni anno cerchiamo di sconfiggere e invece sottolineano che il nostro impegno è ancora insufficiente, che la nostra rabbia non basta, che serve un cambio di mentalità verso una cultura della sicurezza e del rispetto per la vita che tutti intuiamo come necessaria, ma è difficile da tradurre in pratica».
Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che oggi, 1° maggio, ha preso parte a Montemurlo (Prato) alla manifestazione nazionale organizzata dai sindacati confederali per la Festa del Lavoro e all’intitolazione di una via a Luana D’Orazio, la ventiduenne che quattro anni fa perse la vita mentre lavorava in una ditta tessile. Il presidente Giani ha ricordato le ulteriori risorse recentemente stanziate dalla Regione Toscana per tutelare salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, circa un milione e mezzo di euro finalizzati a finanziare percorsi di formazione aggiuntiva per lavoratrici e lavoratori.
«Il tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro resta per noi una priorità – ha spiegato Giani – per questo abbiamo destinato, lo scorso 28 aprile in occasione della Giornata Mondiale della Sicurezza e Salute sul Lavoro, nuove risorse per promuovere tra lavoratori e imprenditori una maggiore cultura della prevenzione. Purtroppo, nello stesso giorno e in quello successivo abbiamo visto in Toscana un’altra vittima, Paolo Lambruschi che ha perso la vita in una cava di marmo a Carrara, e altri tre incidenti, molto gravi, sui luoghi di lavoro. Una strage continua contro la quale ribadiamo il nostro impegno, perché questa è una battaglia che si deve combattere ogni giorno e con l’impegno di tutte le parti».
La manifestazione: i presenti
Presenti a Montemurlo anche la ministra del lavoro Marina Elvira Calderone, l’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini, il sindaco di Montemurlo Simone Calamai, rappresentanti di tutte le istituzioni e del mondo sindacale – tra cui Pierpaolo Bombardieri segretario generale della Uil che ha tenuto il discorso conclusivo della manifestazione, in collegamento ideale con i segretari generali di Cgil e Cisl, Maurizio Landini e Daniela Fumarola, impegnati rispettivamente a Roma e a Palermo nelle altre due manifestazioni nazionali organizzate dai sindacati confederali per il 1° maggio – infine la madre di Luana D’Orazio Emma Marrazzo.
Giani ha voluto inoltre sottolineare il legame tra sicurezza sul lavoro e rischio di sfruttamento dei lavoratori, ricordando che vicinissimo a Montemurlo, a Prato al Macrolotto 1, avrebbe dovuto essere inaugurato proprio in occasione del 1° maggio un memoriale per le vittime della ditta Teresa Moda, dove nel 2013 morirono in un rogo notturno sette tra operaie e operai cinesi, ma il manufatto è stato distrutto pochi giorni prima della manifestazione. «Il nostro pensiero va comunque alla vittime del Teresa moda – ha detto Giani – ai volontari e ai lavoratori italiani, pakistani e bengalesi che avevano realizzato il memoriale ed ai sindacalisti che oggi comunque, a Prato, ricorderanno quella tragedia per denunciare lo sfruttamento e ricordare chi ha perso la vita sul lavoro».