Prato

Al Museo Pecci arrivano i 99 lupi di Cai Guo Qiang - Video

di Riccardo Tempestini
I lupi di Cai Guo Qiang al Museo Pecci (foto Batavia)
I lupi di Cai Guo Qiang al Museo Pecci (foto Batavia)

In anteprima le immagini dell'installazione che farà parte della mostra "La fine del mondo" all'inaugurazione del Centro per l'arte contemporanea

23 settembre 2016
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PRATO. Cai Guo-Qiang ,uno dei più importanti artisti cinesi viventi, ha portato al Centro Pecci suoi celebri 99 lupi per la mostra inaugurale “La fine del mondo”. Vincitore del Leone d'oro alla Biennale di Venezia 1999, Cai ha subito accolto l’invito dell’amico Fabio Cavallucci, direttore del Pecci, e così ora è a Prato per l’allestimento dell’installazione “Head on”. E' bene chiarire subito che non sono lupi “veri”, ma repliche in plastica, ricoperte con peli di capra.

Nel suo curriculum ci sono anche le Olimpiadi di Pechino del 2008: sua è la progettazione dello spettacolo di fuochi d'artificio per la cerimonia di apertura. Ma veniamo all’opera, un'installazione ambientale con il branco di lupi che vanno a schiantarsi contro una parete di vetro, commissionata nel 2006 dalla Deutsche Bank per il Guggenheim di Berlino. “Impulso cieco da seguire ed eseguire gli ordini imposti, senza alcun riflesso, o giudizio personale, etico o razionale, mentre la parete di vetro è il muro invisibile contro cui sbatte l’umanità” spiega l’artista, che vive e lavora a New York. Cai, nato nel 1957 a Quanzhou, dice di non conoscere la Chinatown pratese, nè i suoi connazionali “pratesi”, fatta eccezione per Elena, la giovane cinese che traduce le sue parole.

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