Il Tirreno

SAN MINIATO. Appassionato di ciclismo, amante dei rally. Ma anche autotrasportatore e, soprattutto, figlio, fratello e compagno. Alberto Nacci era tutto questo ed era un punto di riferimento per tantissime persone, familiari ovviamente, ma anche amici e conoscenti. A 47 anni era un esempio. Aveva sconfitto una grave malattia più di dieci anni fa ed era fra i più assidui praticanti della bicicletta nella zona di San Miniato. Faceva i classici giri un po’ ovunque, partecipava a manifestazioni amatoriali ed era sempre in movimento. Ma a luglio ha accusato un malore. Problemi fisici su cui indagare e poi il decesso di ieri mattina all’ospedale di Empoli dov’era ricoverato. 
Chi era Alberto
Alberto Nacci abitava a Ponte a Egola e trasportava merci per la ditta Pieri ecologia di Altopascio. Ma soprattutto era un ciclista e un ex navigatore di rally. Una passione, quest’ultima, che ha coltivato con un gruppo di amici di Montopoli, località che ha frequentato per tanto tempo anni fa. Faceva parte della squadra corse Città di Pisa e ha partecipato un buon numero di manifestazioni, anche con discreti risultati. La bicicletta era il suo amore con Cicli Daccordi a fungere da punto di riferimento per portare avanti una passione che era voglia di tenersi in forma, ma anche per esplorare posti nuovi, godere a pieno di una libertà di movimento e di pensiero che pochi altri sport come il ciclismo sanno offrire a chi li pratica.
I familiari
Lascia i genitori, il fratello Alessandro e la compagna che da ieri lo piangono ricordando i tanti momenti di difficoltà incontrati in questi anni, ma anche le gioie e i progetti, le paure e i tanti piccoli passi verso la guarigione per tornare a una vita piena. Tutto questo fino a luglio, quando sono tornate le avvisaglie di un male che lo ha strappato all’amore dei suoi cari.

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