Meloni: «Ecco perché abbiamo tagliato il corso di tecnologie»

di Melania Carnevali
Meloni: «Ecco perché abbiamo tagliato il corso di tecnologie»

L’Accademia replica alle critiche dei docenti a contratto «Il Ministero ci ha dimezzato i finanziamenti»

29 marzo 2015
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CARRARA. «Questo è un atteggiamento propagandistico che non tiene conto delle reali difficoltà dell'Accademia. Dal prossimo anno i finanziamenti dal ministero verranno dimezzati e noi non possiamo permetterci di spendere 100 mila euro per la scuola Nuove tecnologie dell'arte, nonostante rappresenti un'eccellenza in Italia».

Lucilla Meloni, direttrice dell'Accademia di belle arti, risponde così alle critiche sollevate dai docenti a contratto del corso di nuove tecnologie per l'annuncio del taglio delle ore di docenza a partire dal prossimo anno accademico. «Un'operazione inevitabile», chiarisce la direttrice, perché «questa è l'Italia – dice – e i fondi all'istruzione diminuiscono. A noi tocca cercare di mantenere l'offerta formativa nella logica del massimo risparmio». Dal prossimo anno i trasferimenti da Roma verranno dimezzati.

Dal momento che il corso di Nuove tecnologie dell'arte è l'unico con tutti i docenti a contratto (e quindi pagati direttamente dall'Accademia) sembra inevitabile che i tagli partano da lì.

«Per gli altri corsi non spendiamo niente – chiarisce Meloni – Non possiamo più permetterci nemmeno di chiamare un artista a fare una lezione perché non abbiamo soldi. Anche i modelli sono passati da cinque a due o tre. Non possiamo più permetterci di spendere tutto nel corso di nuove tecnologie».

L'assemblea dei contrattisti Nta puntava il dito anche sui 37 mila che l'Accademia spende per telefonia e internet, sostenendo che «il risparmio potrebbe partire da lì». Ma Meloni sostiene che «il direttore amministrativo ha fatto una lunga e approfondita ricerca – spiega – e il contratto in essere era il più economico. Non credo i docenti vogliano che si tolga internet dalla scuola».

Anche l'opzione degli sponsor sembra da scartare.

«I contrattisti ci chiedono perché la Cassa di risparmio di Carrara non finanzia il corso come fa con attività artistiche – spiega la direttrice – Ma forse non sanno che non può essere finanziata la didattica».

Il taglio alle ore di docenza sembra quindi inevitabile: l'Accademia deve risparmiare. Ma ciò non significa necessariamente che l'offerta formativa ne risenta.

Per quest'anno infatti verranno tagliati solo i corsi “doppioni” e in compenso verranno inseriti nel piano di studi: regia, graphic design, storia dello spettacolo e percezione, come prevede la griglia del ministero dell'Istruzione.

«Le materie imprescindibili del corso rimarranno – spiega la direttrice – e saranno sempre professionisti del settore, quindi docenti a contratto, a portarli avanti».

Rimarranno inoltre le due cattedre in organico: sistemi interattivi e installazioni multimediali. «Questo corso è importante tanto quanto pittura e scultura – chiosa Meloni – non possiamo spendere tutto sulle nuove tecnologie. Ricordiamoci poi che siamo a Carrara e c'è una tradizione da salvaguardare».

Certo non è detto che la scuola sia in salvo. «Se i tagli continueranno – spiega la direttrice – anche noi dovremo tagliare ancora». Possibile che la città del marmo non possa fare nulla per la sua Accademia?

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